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Un’esplosione di colori e significati alla Villa dei Capolavori
La primavera sboccia tra le sale della Villa dei Capolavori a Mamiano di Traversetolo (Parma), sede della Fondazione Magnani-Rocca, con la mostra ‘Flora. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi’. Dal 15 marzo al 29 giugno, oltre 150 opere trasformeranno gli spazi espositivi in un omaggio vibrante al tema floreale, soggetto eterno che ha ispirato artisti di ogni epoca.
Immersa nel suggestivo Parco Romantico, la mostra si propone come un percorso affascinante attraverso le correnti artistiche che hanno segnato il Novecento e l’epoca contemporanea, dal Simbolismo al Futurismo, dal Realismo magico all’Astrazione, fino alle nuove forme espressive. Un’occasione unica per ammirare capolavori che spaziano dalle delicate Ortensie di Segantini, Longoni e Fornara, alle vivaci Dalie di Previati e Donghi, passando per l’esplosiva Flora magica di Depero e i mazzi ipnotici di fiordalisi, papaveri e margherite di Casorati, senza dimenticare il Gladiolo fulminato di de Pisis e i Crisantemi di de Chirico e Cremona.
Il fiore, un simbolo che si evolve nel tempo
La mostra ‘Flora’ non si limita a presentare una semplice rassegna di opere a tema floreale, ma si propone di esplorare l’evoluzione del significato del fiore nell’arte italiana. Un fiore che, come sottolinea la curatela, non è mai solo un fiore. Per Boldini è un simbolo di grazia, per de Pisis un’esplosione cromatica e una riflessione sulla caducità della vita, per Morandi una meditazione silenziosa. Un’analisi approfondita di come questo soggetto sia stato interpretato e reinterpretato nel corso del tempo, dalla ricchezza simbolica di Segantini e Previati all’avanguardia di Balla e Depero, fino ai linguaggi contemporanei di Kounellis, De Maria, Gilardi, Schifano e Paolini.
Le sale della Villa dei Capolavori si trasformano così in veri e propri giardini segreti, evocati dalle opere di Pellizza da Volpedo, Chini, Nomellini, Moggioli, Boccioni, per accogliere fiori dipinti o scolpiti del Novecento, da quelli simbolici a quelli futuristi, da quelli recisi a quelli silenziosi. Un’esperienza immersiva che coinvolge lo spettatore in un dialogo continuo tra arte e natura.
Un dialogo tra maestri del passato e del presente
Ad arricchire ulteriormente l’offerta culturale della Fondazione Magnani-Rocca, la mostra ‘Flora’ si affianca agli spazi che ospitano i capolavori di Monet, Renoir, Cézanne, Dürer, Tiziano, Goya, Canova, Burri, appartenuti al collezionista Luigi Magnani. Un’occasione unica per ammirare opere di epoche e stili diversi, in un dialogo stimolante tra passato e presente.
Un’intera sezione della mostra è dedicata alla rosa, fiore simbolo per eccellenza, con le Rose di Morandi che dialogano con quelle di Funi, Oppi, Cagnaccio, Pirandello e Mafai. Le opere provengono da musei, istituzioni pubbliche e collezioni private, frutto di una collaborazione sinergica tra Fondazione Magnani-Rocca e Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, a testimonianza dell’importanza di fare rete per promuovere e valorizzare il patrimonio artistico italiano.
Un invito a riscoprire la bellezza effimera della natura attraverso l’arte
La mostra ‘Flora’ alla Fondazione Magnani-Rocca rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nella bellezza e nella ricchezza simbolica del mondo floreale, attraverso lo sguardo sensibile e innovativo degli artisti italiani del Novecento e contemporanei. Un invito a riscoprire la caducità della vita e la sua intrinseca bellezza, celebrando la natura come fonte inesauribile di ispirazione e riflessione.