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Favorevole al VAR a chiamata
Il presidente della Lega di Serie A, Ezio Maria Simonelli, ha espresso la sua apertura verso l’introduzione del VAR a chiamata, una novità che potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono gestite le decisioni arbitrali durante le partite. “Personalmente sono favorevole al Var a chiamata. Ne dobbiamo ancora parlare in Assemblea ma credo che molti la pensino come me”, ha dichiarato Simonelli ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.
Serie A a 20 squadre: un formato che rappresenta l’Italia
Simonelli ha difeso il formato attuale della Serie A a 20 squadre, sottolineando come questo permetta una rappresentanza geografica completa del paese. “Due campionati importanti come la Premier League in Inghilterra e la Liga in Spagna sono a 20 squadre”, ha ricordato il presidente. “Con questo formato riusciamo a rappresentare tutta l’Italia: andiamo da Lecce a Como fino a Venezia”.
Inizio della stagione fissato al 23-24 agosto
Il presidente ha anche rivelato la data di inizio della prossima stagione di Serie A: “Il 23-24 agosto per evitare il calcio a Ferragosto. Non abbiamo fissato la data ma possiamo anticipare che al 99% l’inizio sarà in quel weekend del 23-24 agosto”, ha spiegato Simonelli, dando così un’indicazione precisa ai tifosi e agli addetti ai lavori.
La competitività economica del calcio italiano
Un tema centrale affrontato da Simonelli è la tenuta economica del sistema calcio in Italia, con un focus sulla disparità rispetto alla Premier League. “Chiaro che la Premier League è diventata irraggiungibile. Loro fatturano oltre 4 miliardi e noi siamo a 1,2 miliardi”, ha evidenziato il presidente. Simonelli ha poi sottolineato l’importanza di misure come il decreto Crescita, che ha permesso di attrarre grandi campioni, e ha auspicato un intervento governativo per mantenere la competitività del calcio italiano. “Siamo stati aiutati dai decreti governativi come il decreto Crescita che ha permesso di attrarre grandi campioni. Siamo stati al secondo posto del ranking Uefa, ora siamo terzi e speriamo di tornare secondi. Senza i benefici fiscali stiamo perdendo competitività: se il calcio perde competitività, la perde tutto lo sport italiano perché il 10% degli introiti del calcio viene destinato agli altri. Mi auguro che il governo prenda consapevolezza di questo e trovi dei meccanismi che ci permettano di attrarre i campioni”.
L’urgenza di riqualificare gli stadi
Infine, Simonelli ha posto l’accento sulla necessità di intervenire sugli stadi italiani, molti dei quali obsoleti. “I problemi del calcio sono molti. In questo momento citerei quello degli stadi come il primo da risolvere”, ha affermato il presidente. “Sono felice che il ministro Abodi la pensi come noi sul fatto che ci sia la necessità di avere un commissario unico per snellire i lavori e le procedure”. Simonelli ha espresso l’auspicio che un commissario per gli stadi venga nominato entro fine febbraio, data l’età media avanzata degli impianti sportivi italiani: “Faccio riferimento ad una sua intervista di fine anno alla Gazzetta in cui ha annunciato che a gennaio o febbraio avremmo potuto avere un commissario. Mi auguro che entro fine febbraio potremmo avere questo commissario per gli stadi ché sarebbe molto utile. Abbiamo degli stadi che hanno una età di 66 anni. E’ il primo punto su cui dobbiamo lavorare”, ha concluso il neo presidente della Lega di Serie A.
Un futuro tra innovazione e tradizione
Le dichiarazioni di Simonelli delineano una Serie A in bilico tra la necessità di innovare, con l’apertura al VAR a chiamata, e la volontà di preservare un modello di campionato che valorizzi la rappresentanza territoriale. La sfida più grande resta quella di colmare il gap economico con la Premier League, un obiettivo che richiede un impegno sinergico tra istituzioni sportive e governo.