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Una Storia di Pochi Nomi: Le Donne alla Conduzione di Sanremo
Nel corso delle sue 75 edizioni, il Festival di Sanremo ha visto solo sei donne ricoprire il ruolo di conduttrice principale. Lilli Lembo nel 1961, affiancata da Giuliana Calandra, Maria Giovanna Elmi nel 1978, Loretta Goggi nel 1986, Raffaella Carrà nel 2001, Simona Ventura nel 2004 e Antonella Clerici nel 2010, quest’ultima definita l’unica “donna sola al comando”. Clerici ha ricordato le difficoltà incontrate per ottenere quel ruolo, sottolineando come, a suo parere, si tratti più di una questione di opportunità che di genere. Ha inoltre rivelato di aver proposto a Laura Pausini di condurre il festival insieme a lei, senza successo.
La Direzione Artistica: Un Ruolo Ancora Lontano per le Donne
Ancora più desolanti sono i dati relativi alla direzione artistica del Festival, un ruolo cruciale che definisce l’identità della manifestazione e che non è mai stato affidato a una donna. L’unica eccezione è rappresentata dalla co-direzione di Carla Vistarini nel 1997, insieme a Pino Donaggio e Giorgio Moroder. Anche il nome di Sandra Bemporad figura negli annali, ma in realtà faceva parte della commissione artistica voluta dall’allora direttore Mario Maffucci. Carlo Conti stesso ha auspicato che la vera novità sarebbe affidare la direzione artistica a una donna.
Oltre le Vallette: Ruoli Secondari e la Difficoltà di Essere Protagoniste
La disparità di genere non può essere compensata dal numero di donne che hanno calcato il palco di Sanremo in ruoli secondari, passando da vallette a figure femminili di spicco. Definizioni spesso inadeguate che riflettono la difficoltà di riconoscere alle donne un ruolo da protagoniste. Quest’anno, Geppi Cucciari ha saputo dissacrare con successo la liturgia del festival, raccogliendo l’eredità di Roberto Benigni e offrendo un contrappunto graffiante e cinico alla conduzione impeccabile di Carlo Conti. Bianca Balti ha lanciato un inno alla vita, rivendicando il ruolo delle donne come esempio per gli uomini. Katia Follesa ha promosso la body positivity, mentre Alessia Marcuzzi ha riportato il festival alle atmosfere anni ’90 del Festivalbar.
Segnali Positivi dall’Industria Discografica
Nonostante le difficoltà, segnali positivi arrivano dall’industria discografica. Un esempio è Marta Donà, la manager che, con Olly, ha conquistato la quarta vittoria a Sanremo negli ultimi cinque anni, dopo i successi di Maneskin, Marco Mengoni e Angelina Mango. Un segnale che indica un cambiamento in atto e una maggiore presenza femminile in posizioni di leadership nel settore musicale.
Riflessioni sulla Parità di Genere a Sanremo
La questione della rappresentanza femminile a Sanremo non è solo un problema di numeri, ma riflette una più ampia problematica legata alle pari opportunità nel mondo dello spettacolo e della cultura. Affidare ruoli di responsabilità alle donne, come la conduzione e la direzione artistica, non solo arricchirebbe il festival di nuove prospettive e sensibilità, ma contribuirebbe a promuovere un’immagine più inclusiva e paritaria della società italiana. L’auspicio è che le future edizioni del festival possano segnare un cambiamento significativo in questa direzione.