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Conti e l’epiteto di ‘normalizzatore’
Carlo Conti, reduce dal successo del suo Festival di Sanremo, è tornato a commentare l’appellativo di ‘normalizzatore’ che gli è stato attribuito. Ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti, in onda su Rai 1, Conti ha dichiarato: “Delle volte la normalità è la vera rivoluzione: non credo di aver normalizzato niente, ma solo di aver fatto un festival con buone canzoni, il tempo ce lo dirà”.
Sanremo 2026: un bis annunciato
Con una battuta, Carlo Conti ha confermato la sua presenza alla direzione artistica e alla conduzione del Festival di Sanremo anche nel 2026. Alla domanda di Vespa su chi si occuperà del festival nel 2026, Conti ha risposto: “Sarà un problema di chi ci sarà, ah già son io”, sancendo ufficialmente il suo bis.
Un rapporto di stima con Amadeus
Conti ha sottolineato l’ottimo rapporto con il suo predecessore, Amadeus. “Siamo in ottimi rapporti, ci siamo sentiti come quando faceva lui il festival, ci siamo fatti l’in bocca al lupo con grande serenità, non c’è competizione tra noi”, ha affermato Conti, smentendo qualsiasi rivalità tra i due conduttori.
La sorpresa della classifica finale
Il conduttore si è detto sorpreso dalla classifica finale del festival, evidenziando la presenza di tre cantautori tra i primi cinque. “Era tanto tempo che tra i primi cinque non c’erano tre cantautori, è stato un bel verdetto, un bel festival, una bella sorpresa per tutti”, ha commentato Conti.
Giurie e polemiche: un classico sanremese
Interrogato sulle polemiche relative alle giurie, in particolare per l’esclusione di Giorgia dalla top five, Conti ha risposto: “Penso di sì, del resto le polemiche sulle giurie e sulle votazioni ci sono sempre state. Ricordo l’anno in cui con Antonella Clerici ci fu l’insurrezione dell’orchestra. È Sanremo che fa discutere, sarà poi il tempo che ci dirà quali canzoni possono restare”. Il conduttore ha quindi lasciato intendere che il bilanciamento tra le giurie potrebbe rimanere invariato anche per la prossima edizione.
Il futuro del Festival in Rai
Sul futuro del festival, pesa la recente sentenza del Tar della Liguria. A tal proposito, Conti ha affermato: “Credo sia impensabile per tutti un Sanremo non in Rai, poi nella vita mia dire mai…”, lasciando intendere la sua preferenza per una continuità con la tradizione.
Un Sanremo all’insegna della continuità?
Le dichiarazioni di Carlo Conti lasciano presagire un Festival di Sanremo 2025 all’insegna della continuità, nel solco della tradizione e con un occhio di riguardo per la canzone d’autore. La conferma del bis nel 2026 rafforza questa impressione, delineando un progetto a lungo termine per la kermesse musicale più importante d’Italia. Resta da vedere se Conti saprà innovare pur mantenendo salde le radici del festival.