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Assoluzione per gli Imputati nel Caso della Pista Zermatt-Cervinia
Il giudice di Aosta, Maurizio D’Abrusco, ha emesso una sentenza di assoluzione per tutti e quattro gli imputati coinvolti nel processo riguardante i lavori di realizzazione della pista italo-svizzera che avrebbe dovuto ospitare le gare di Coppa del Mondo di sci alpino Zermatt-Cervinia. La decisione è stata presa al termine del giudizio abbreviato, con la motivazione che ‘il fatto non sussiste’.Tra gli imputati figuravano Federico Maquignaz, presidente e amministratore delegato della Cervino spa, società responsabile della gestione delle piste italiane, il suo predecessore Herbert Tovagliari, l’operatore della pala meccanica che ha eseguito i lavori di sbancamento, e lo svizzero Franz Julen, presidente del comitato organizzatore.
Le Accuse e la Richiesta di Condanna
La procura di Aosta aveva richiesto una condanna di quattro mesi di arresto e un’ammenda di 3.600 euro per ciascuno degli imputati. L’accusa principale era la presunta realizzazione non autorizzata di uno sbancamento sul ghiacciaio del Teodulo, quantificato in 330 metri di lunghezza e otto di larghezza. Secondo gli inquirenti, tale intervento avrebbe creato una pista di collegamento tra quella destinata alla Coppa del Mondo e la località di Plateau Rosà, non inclusa nei progetti autorizzati.La contestazione si basava sull’articolo 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, relativo alle ‘Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa’.
Dettagli sulla Pista ‘Gran Becca’
La pista denominata ‘Gran Becca’ inizia a 3.720 metri di quota, presso la Gobba di Rollin, in territorio svizzero, e termina a 2.835 metri, ai Laghi di Cime Bianche. Il tracciato si sviluppa prevalentemente su ghiacciaio, con circa due terzi del percorso situati in territorio italiano.Nel corso dell’autunno 2023, a seguito di denunce presentate da associazioni ambientaliste, i lavori sul versante svizzero avevano subito uno stop parziale.
Il Contesto della Coppa del Mondo Zermatt-Cervinia
La Coppa del Mondo di sci alpino Zermatt-Cervinia, prevista per il 2022 e il 2023, non si è mai svolta a causa delle condizioni meteorologiche avverse. La pista ‘Gran Becca’ era stata progettata per ospitare le gare di discesa libera, con l’obiettivo di creare un evento transfrontaliero di grande richiamo.
Riflessioni sull’Assoluzione e le Implicazioni Future
L’assoluzione degli imputati nel processo sulla pista Zermatt-Cervinia solleva interrogativi sull’equilibrio tra sviluppo turistico e tutela ambientale in contesti alpini delicati. La decisione del giudice, basata sulla constatazione che ‘il fatto non sussiste’, potrebbe riaprire il dibattito sulla necessità di una pianificazione più rigorosa e di un controllo più efficace nell’esecuzione di opere in alta quota, al fine di prevenire potenziali impatti negativi sull’ecosistema glaciale.