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Un futuro incerto per Guardiola al Manchester City
Le parole di Pep Guardiola alla vigilia del ritorno del play-off di Champions League contro il Real Madrid hanno scosso l’ambiente del Manchester City. Dopo la sconfitta per 2-3 all’andata in Inghilterra, il tecnico catalano ha ammesso che il suo futuro sulla panchina dei Citizens potrebbe essere a rischio in caso di eliminazione. “Se questa potrebbe essere la mia ultima partita in Champions sulla panchina del City? Non lo so. Abbiamo molto da fare davanti a noi – ha risposto Guardiola -. Ma certo, se non passiamo potrebbe essere la mia ultima partita. Però la decisione non è mia”.
Queste dichiarazioni, che fanno riferimento anche alle recenti accuse di infrazioni finanziarie mosse al club inglese, sembrano confermare che la sfida al rinnovato Bernabeu potrebbe essere decisiva per il futuro del manager catalano, che ha vinto tutto alla guida del City.
Guardiola cambia strategia: dall’1% di possibilità alla fiducia nella rimonta
Nonostante la difficoltà dell’impegno contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti, Guardiola ha corretto il tiro rispetto alle dichiarazioni pessimistiche dei giorni scorsi, quando aveva affermato che il suo City aveva solo l’1% di possibilità di passare il turno. Parole a cui Ancelotti non aveva creduto, convinto che Guardiola avesse più fiducia nelle proprie possibilità.
“Ho mentito, ho fatto quel commento perché in Inghilterra eravamo praticamente fuori, ma con il passare della settimana, uno si anima. Non ci portiamo dietro il miglior risultato, ma ci proveremo”, ha dichiarato Guardiola. Il tecnico ha poi aggiunto: “Dovremo attaccare, provarci. Domani sarà come andare ad Anfield o a Barcellona: servirà fare una partita praticamente perfetta per vincere”.
Ancelotti sereno: formazione definita e fiducia in Mbappé
Dall’altra parte, Carlo Ancelotti si è detto sereno e senza dubbi sulla formazione da schierare. “Quelli che avevo sono stati dissipati – ha spiegato il tecnico del Real Madrid -. Rudiger può esserci dall’inizio, Tchouameni può giocare come centrocampista difensivo e Asensio come difensore centrale. Valverde, dobbiamo vedere come si sente. Si è allenato normalmente ma, dopo l’Osasuna, ha avuto qualche piccolo dolore”.
Nonostante qualche acciacco, Valverde sarà regolarmente in campo, così come il tridente offensivo formato da Vinicius Junior, Rodrygo e Mbappé. Proprio su quest’ultimo, Ancelotti ha speso parole di elogio: “Con lui serviva solo un po’ di pazienza, il periodo di adattamento era indispensabile. Ora è finito e sta giocando molto bene”. Un motivo in più per Guardiola di preoccuparsi in vista della decisiva sfida al Bernabeu.
Il Real Madrid, una montagna da scalare
Il Real Madrid, con la sua storia e la sua tradizione in Champions League, rappresenta un ostacolo formidabile per qualsiasi squadra. La capacità di Ancelotti di gestire i talenti a sua disposizione e di motivare i suoi giocatori rende i Blancos un avversario temibile. La solidità difensiva, la creatività a centrocampo e la potenza di fuoco in attacco sono le armi principali del Real, che punta a conquistare l’ennesima Champions League della sua storia.
Per il Manchester City, la partita di ritorno al Bernabeu rappresenta una vera e propria finale. Guardiola dovrà trovare la giusta strategia per imbrigliare il gioco del Real Madrid e sfruttare al meglio le qualità dei suoi giocatori. Solo una prestazione perfetta permetterà al City di ribaltare il risultato dell’andata e di accedere al turno successivo. In caso contrario, il futuro di Guardiola sulla panchina dei Citizens potrebbe essere seriamente compromesso.
Una sfida cruciale per il futuro di Guardiola e del City
Le dichiarazioni di Guardiola aggiungono un ulteriore livello di tensione a una partita già di per sé decisiva. Indipendentemente dall’esito, è evidente che il futuro del tecnico catalano al Manchester City è tutt’altro che scontato. La pressione è alta e la posta in gioco è elevatissima: una sconfitta potrebbe segnare la fine di un’era e aprire nuovi scenari per il club inglese.