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La ‘normalità’ come chiave del successo
“Essere definito normalizzatore non mi dà fastidio. Io sono normale e va bene così.” Con queste parole, Carlo Conti ha risposto alle critiche durante la conferenza stampa finale del Festival di Sanremo, rivendicando con orgoglio la sua ‘normalità’ come elemento distintivo del suo stile di conduzione. Conti ha sottolineato come la sua visione della vita, descritta come un ‘gioco da ragazzi’, si sia riflessa nell’approccio al festival, vissuto con il suo stile personale e la sua identità.
Un festival all’insegna della musica e della riflessione
Conti ha evidenziato l’importanza di aver messo al centro la musica, accompagnandola però con momenti di riflessione e attenzione al sociale. Ha citato il messaggio di Edoardo Bove, il saluto al Santo Padre, a cui ha inviato un augurio di pronta guarigione, il ricordo di Fabrizio Frizzi e l’omaggio al Teatro Patologico. “Pensavo che fosse più che mai importante far sentire la musica. Con qualche riflessione: c’è stato il messaggio di Edoardo Bove, del santo Padre, al quale mandiamo un abbraccio forte perché si rimetta presto, il ricordo di Fabrizio Frizzi, il Teatro Patologico… poi ognuno fa le sue riflessioni.”, ha dichiarato Conti, sottolineando come il festival abbia offerto spunti di riflessione pur mantenendo la sua anima musicale.
L’inclusione e la semplicità come valori fondanti
La ‘normalità’ rivendicata da Conti si traduce in un approccio inclusivo e semplice, che ha permesso al pubblico di identificarsi con il festival e con il suo conduttore. Conti ha sottolineato come abbia vissuto il festival “nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia pelle”, evidenziando l’importanza di essere autentici e di portare la propria identità sul palco. La sua risposta finale è un invito ad accettare e valorizzare la ‘normalità’ come un valore positivo: “Ma se questo è normale ben venga il normale”.
Un festival che celebra la quotidianità
La risposta di Carlo Conti alle critiche è un manifesto di autenticità. In un mondo dello spettacolo spesso caratterizzato da eccessi e artifici, Conti rivendica la ‘normalità’ come un valore positivo, capace di creare un legame autentico con il pubblico. Il suo festival è stato un successo proprio perché ha saputo parlare alla gente comune, offrendo musica, intrattenimento e spunti di riflessione senza rinunciare alla semplicità e all’inclusione.