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La posizione di Bertolaso sul fine vita
L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha rilasciato dichiarazioni importanti in merito al tema del fine vita, a seguito del primo caso di suicidio assistito avvenuto in Lombardia. Bertolaso ha sottolineato come, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, vi sia un obbligo di dare una risposta e di organizzare le procedure relative al fine vita con la massima prudenza e attenzione.
Riservatezza e rispetto della volontà del paziente
Bertolaso ha evidenziato come la Regione Lombardia abbia agito con la massima riservatezza, nel rispetto della volontà della famiglia coinvolta nel primo caso di suicidio assistito. La morte della 50enne affetta da sclerosi multipla progressiva è avvenuta presso la sua abitazione, con l’assistenza di un medico di fiducia, nel pieno rispetto delle determinazioni della Corte Costituzionale.
Le polemiche politiche e la linea di condotta di Bertolaso
In merito alle polemiche politiche sollevate sulla vicenda, in particolare da esponenti di Fratelli d’Italia, Bertolaso ha ribadito la sua linea di condotta, improntata all’interesse della comunità e dei cittadini. Ha sottolineato come, di fronte a richieste legittime di persone che desiderano porre fine a una vita divenuta insostenibile, sia necessario prendere decisioni concrete, pur nel rispetto delle diverse opinioni.
Coinvolgimento di professionisti e riservatezza
Bertolaso ha evidenziato come la Regione Lombardia abbia coinvolto diverse figure professionali, tra cui Asst, medici, giuristi e personale amministrativo, mantenendo la massima riservatezza sulla vicenda. Questo, a suo dire, dimostra la capacità di agire in modo serio e concreto quando si vuole fare le cose per bene.
Un passo avanti, ma la strada è ancora lunga
Le dichiarazioni di Bertolaso rappresentano un passo avanti importante nel dibattito sul fine vita in Lombardia. Tuttavia, è necessario che la Regione si impegni a definire procedure chiare e accessibili per garantire il diritto al suicidio assistito a chi ne fa richiesta, nel rispetto della legge e della dignità della persona. È fondamentale che il tema venga affrontato con sensibilità e responsabilità, coinvolgendo tutte le parti interessate e promuovendo un confronto aperto e costruttivo.