
Flessione dell’export nel 2024: i dati Istat
Secondo i dati Istat di dicembre, nel complesso del 2024 l’export italiano in valore ha registrato una lieve flessione del -0,4%, dopo un dato stazionario nel 2023. Al netto dei prodotti energetici, si osserva una lieve crescita (+0,3%). A pesare sul calo sono state soprattutto le minori vendite di autoveicoli (-16,7%), mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (-8,9%) e coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4%). Questi dati evidenziano una contrazione in settori chiave dell’export italiano, che necessita di un’analisi più approfondita per comprendere le cause e individuare possibili strategie di rilancio.
Miglioramento dell’avanzo commerciale grazie alla riduzione del deficit energetico
Nonostante la flessione dell’export, il 2024 si chiude con un avanzo commerciale in forte miglioramento (+54,9 miliardi di euro) grazie alla netta riduzione del deficit energetico rispetto al 2023. Questo dato positivo suggerisce che l’Italia sta riducendo la sua dipendenza dalle importazioni di energia, con benefici per la bilancia commerciale. Tuttavia, è importante monitorare l’andamento dei prezzi dell’energia e l’efficacia delle politiche di diversificazione delle fonti di approvvigionamento per consolidare questo trend positivo.
Settori in difficoltà: autoveicoli e mezzi di trasporto
Il calo delle vendite di autoveicoli (-16,7%) e mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (-8,9%) è un segnale di difficoltà per questi settori. Diverse cause possono aver contribuito a questa contrazione, tra cui la transizione verso l’auto elettrica, la concorrenza internazionale, la crisi dei chip e l’incertezza economica. È fondamentale che il governo e le imprese collaborino per sostenere questi settori, promuovendo l’innovazione, la formazione e la competitività sui mercati globali. Incentivi per l’acquisto di auto elettriche, investimenti in infrastrutture di ricarica e politiche per attrarre investimenti esteri possono contribuire a rilanciare il settore automotive italiano.
Coke e prodotti petroliferi raffinati: un settore in declino?
Anche il calo delle vendite di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4%) merita attenzione. Questo dato potrebbe essere legato alla transizione energetica e alla crescente consapevolezza ambientale, che spingono verso una riduzione del consumo di combustibili fossili. Tuttavia, è importante considerare che questi prodotti sono ancora fondamentali per diversi settori industriali. Pertanto, è necessario investire in tecnologie più pulite e sostenibili per ridurre l’impatto ambientale di questo settore, senza penalizzare eccessivamente la competitività delle imprese.
Un quadro economico contrastante
I dati Istat del 2024 delineano un quadro economico contrastante per l’Italia. Da un lato, la flessione dell’export in alcuni settori chiave è un segnale di allarme che richiede interventi mirati. Dall’altro, il miglioramento dell’avanzo commerciale grazie alla riduzione del deficit energetico è un dato positivo che dimostra la capacità del paese di adattarsi ai cambiamenti del contesto globale. È fondamentale che il governo continui a monitorare attentamente la situazione economica, adottando politiche che favoriscano la crescita, la competitività e la sostenibilità.