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Un invito alla rinascita: ‘Deadhead’ alla Fondazione Merz
Dal 20 febbraio al 18 maggio, la Fondazione Merz di Torino accoglie ‘Deadhead’, una mostra personale dell’artista Yto Barrada curata da Davide Quadrio con Giulia Turconi. Realizzata in collaborazione con il Mao Museo d’Arte Orientale di Torino, l’esposizione prende il nome dalla pratica agricola del ‘deadheading’, ovvero la rimozione di fiori e foglie appassite per favorire la crescita della pianta. Questa metafora del ritorno all’essenziale e della liberazione di nuove energie guida l’intero percorso espositivo.
Un viaggio attraverso le opere di Yto Barrada
La mostra offre una panoramica completa della ricerca artistica di Yto Barrada, presentando una varietà di opere che spaziano dai film alle sculture, dalle installazioni ai tessuti e alle stampe. Alcune di queste opere sono state create appositamente per l’occasione, arricchendo ulteriormente l’esperienza del visitatore. Attraverso echi, rimandi e sperimentazioni visive, Barrada invita il pubblico a riflettere sulla storia e sulla sua reinterpretazione attraverso gesti contemporanei.
L’influenza di Emily Noyes Vanderpoel e la ‘Color Analysis’
Un elemento centrale della mostra è l’ispirazione tratta dalla teoria del colore di Emily Noyes Vanderpoel, artista, collezionista e filantropa del XIX secolo. Nel suo libro ‘Color Problems: A Practical Manual for the Lay Student of Color’ (1902), Vanderpoel esplora le proprietà e le armonie dei colori. Yto Barrada reinterpreta questa teoria nella serie ‘Color Analysis’, presentata in anteprima al Mao Museo d’Arte Orientale nella mostra ‘Trad u/i zioni d’Eurasia’ (2023-24). In questa serie, l’artista utilizza griglie di velluto tinte a mano, applicando la tecnica di Vanderpoel per trasformare immagini provenienti dalla collezione personale di antichità di Vanderpoel, da opere selezionate dalla collezione d’arte islamica del Mao e da un disegno di Marisa Merz.
Un dialogo tra Fondazione Merz e Mao
La mostra ‘Deadhead’ consolida il dialogo e la collaborazione tra la Fondazione Merz e il Mao Museo d’Arte Orientale di Torino. Questo scambio culturale arricchisce l’offerta artistica della città e offre al pubblico nuove prospettive sull’arte contemporanea e sulla sua relazione con la storia e le tradizioni.
Catalogo e approfondimenti
Per accompagnare la mostra, verrà pubblicato un catalogo edito da hopefulmonster per Fondazione Merz. Il catalogo offrirà ulteriori approfondimenti sul lavoro di Yto Barrada e sulla sua ricerca artistica, arricchendo l’esperienza del visitatore e offrendo una preziosa risorsa per studiosi e appassionati d’arte.
Un invito alla riflessione e alla scoperta
La mostra ‘Deadhead’ di Yto Barrada è un’occasione imperdibile per immergersi in un universo artistico ricco di significati e suggestioni. Attraverso la metafora del ‘deadheading’, l’artista ci invita a riflettere sulla necessità di liberarci dal superfluo e di tornare all’essenziale per poter crescere e rinnovarci. La mostra è un invito alla scoperta, alla contemplazione e alla riflessione sul nostro rapporto con la storia, la natura e l’arte.