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Un neutrino da record catturato al largo della Sicilia
Il telescopio sottomarino KM3NeT, situato al largo delle coste siciliane, ha catturato un neutrino cosmico con un’energia mai vista prima. Questa scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature, segna un punto di svolta nell’astrofisica delle particelle, aprendo una finestra su territori inesplorati dell’universo. L’annuncio è stato dato in contemporanea da Roma, Parigi e Amsterdam, sedi degli istituti di ricerca che hanno collaborato al progetto.
Il neutrino, denominato KM3-230213A, possiede un’energia di 220 milioni di miliardi di elettronvolt (220 PeV), un valore impressionante che supera di 20.000 volte l’energia raggiunta dalle particelle accelerate nel Large Hadron Collider (Lhc) del Cern. Questa scoperta rappresenta la prima prova concreta dell’esistenza di neutrini ad altissima energia nell’universo.
Implicazioni scientifiche e future ricerche
La rilevazione di questo neutrino da record apre scenari inediti per la comprensione dell’universo. Come sottolinea Paschal Coyle, del Centro di fisica delle particelle del Cnrs a Marsiglia, questa scoperta “apre una nuova finestra di osservazione sull’universo”. Le possibili interpretazioni sono molteplici e richiedono ulteriori indagini. Rosa Coniglione, ricercatrice dell’Infn, evidenzia che l’energia estremamente elevata del neutrino lo colloca in una regione inesplorata, di grande interesse scientifico. Le future osservazioni di eventi simili saranno fondamentali per costruire un quadro interpretativo più chiaro.
Giacomo Cuttone, responsabile nazionale dell’Infn per KM3NeT, sottolinea che un’energia così elevata difficilmente può essere attribuita a fenomeni interni alla nostra galassia, aprendo a nuove ipotesi sull’origine del neutrino. La sfida ora è comprendere i meccanismi che hanno generato questa particella così energetica.
Il ruolo del telescopio KM3NeT e della collaborazione internazionale
Il neutrino è stato rilevato dal rivelatore Arca (Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss) del telescopio KM3NeT, un’infrastruttura unica al mondo situata a 3.450 metri di profondità, a circa 80 chilometri dalla costa di Portopalo di Capo Passero, in Sicilia. L’Italia, grazie all’Infn e ai finanziamenti del ministero dell’Università e della Ricerca e della Regione Sicilia, ha un ruolo di primo piano nel progetto.
La collaborazione KM3NeT, composta da 360 ricercatori provenienti da 68 istituzioni di 22 Paesi, ha lavorato per due anni all’analisi dei dati, confermando la straordinarietà dell’evento. Il presidente dell’Infn, Antonio Zoccoli, ha annunciato che il telescopio continuerà a crescere grazie ai fondi del Pnrr, potenziando ulteriormente le infrastrutture di ricerca.
Un bagliore bluastro svela il messaggero cosmico
Il rilevamento del neutrino è avvenuto il 13 febbraio 2023, grazie a un bagliore bluastro prodotto dalla sua interazione con l’acqua. Tuttavia, i ricercatori hanno preferito attendere due anni per completare le analisi e confermare la scoperta. Come ha spiegato Luigi Antonio Fusco, dell’Università di Salerno e Infn, durante la conferenza stampa organizzata da Nature, “stiamo aprendo una nuova finestra sull’universo”.
Nonostante le poche informazioni disponibili al momento, Damien Dornic del Cnrs ha dichiarato che “siamo quasi sicuri che il neutrino non venga dalla nostra galassia, non sappiamo però da quale distanza sia arrivato”. Questa incertezza rende la scoperta ancora più affascinante e stimolante per la comunità scientifica.
Una nuova era per l’astrofisica delle particelle
La scoperta del neutrino più energetico mai osservato rappresenta un traguardo significativo per l’astrofisica delle particelle. Oltre a confermare l’esistenza di fenomeni cosmici ad altissima energia, apre nuove prospettive per la comprensione dell’universo e delle sue leggi fondamentali. La collaborazione internazionale e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come il telescopio KM3NeT, dimostrano l’importanza di investire nella ricerca scientifica per svelare i misteri del cosmo.