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Un Palco per la Costituzione e l’Unità d’Italia
Il legame tra Roberto Benigni e il Festival di Sanremo è costellato di momenti che hanno fatto la storia della televisione italiana. Nel 2023, l’attore premio Oscar ha commosso il pubblico con una lettera d’amore alla Costituzione, alla libertà e alla pace, omaggiando il Presidente Mattarella e suo padre Bernardo, uno dei padri costituenti. Due anni prima, sempre sul palco dell’Ariston, Benigni ha celebrato i 75 anni della Carta fondamentale, definendola “uno schiaffo al potere” e un simbolo di giustizia e bellezza per il Paese. Ma non solo Costituzione: nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Benigni ha fatto il suo ingresso trionfale a cavallo bianco, sventolando il tricolore e offrendo una sua interpretazione dell’Inno di Mameli, in un’esplosione di patriottismo e spettacolo che ha conquistato oltre 15 milioni di spettatori.
Tra Sacro e Profano: Il Cantico dei Cantici e le Incursioni Politiche
Nel 2020, Benigni ha sorpreso il pubblico portando all’Ariston un’esegesi del Cantico dei Cantici, un inno all’amore che ha elevato il festival a vette di poesia e spiritualità. Ma Sanremo è anche il palcoscenico delle sue irriverenti incursioni politiche. Nel 2002, ospite di Pippo Baudo, Benigni ha offerto una sua versione del Giudizio Universale in chiave politica, prendendo di mira personaggi come Berlusconi, Di Pietro e Fassino, e scatenando la polemica con battute sugli organi sessuali dello stesso conduttore. Un intervento che sfiorò i 20 milioni di spettatori e che fu accompagnato dalla minaccia (poi non concretizzata) di Giuliano Ferrara di boicottare l’attore. Nel 2009, il suo show di mezz’ora, interamente dedicato alla politica, superò i 15 milioni di spettatori, con spazio per Veltroni, Berlusconi e un’apertura verso gli omosessuali, definiti non “fuori dal piano di Dio”.
Gli Esordi: Il ‘Wojtylaccio’ e lo Scandalo del 1980
La prima apparizione di Benigni a Sanremo risale al 1980, quando, in veste di conduttore insieme a Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi, si scatenò contro Papa Wojtyła, definendolo “profeta della rivalutazione dell’amore libero”. Un’uscita che gli costò un’incriminazione (poi seguita da assoluzione) per offesa alla religione di Stato e che segnò l’inizio di un rapporto controverso ma indissolubile tra l’attore e il festival. In quell’edizione, Benigni fece scalpore anche per un bacio a Olimpia Carlisi, gesto che contribuì a creare un’immagine dirompente e anticonformista dell’attore toscano.
Un Artista che Divide e Unisce
Roberto Benigni, con le sue performance a Sanremo, ha dimostrato di essere un artista capace di dividere e unire, di suscitare polemiche e consensi, di far riflettere e divertire. Il suo legame con il festival è un esempio di come l’arte, la satira e la politica possano convivere sul palcoscenico, offrendo al pubblico spunti di riflessione e momenti di spettacolo indimenticabili. Che si tratti di celebrare la Costituzione, di dissacrare il potere o di esaltare l’amore, Benigni ha sempre saputo lasciare il segno, confermando il suo ruolo di protagonista nella storia della televisione e della cultura italiana.