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La richiesta di Azione: stop al concerto di Romanovsky
Cristina Lodi, esponente di Azione a Genova, ha sollevato una forte contestazione riguardo al concerto del pianista Alexander Romanovsky, previsto per questa sera al Teatro Carlo Felice. La Lodi ha espresso preoccupazione per la scelta di Romanovsky, il quale è stato chiamato all’ultimo momento per sostituire Michele Campanella, impossibilitato a esibirsi a causa di un’indisposizione. Il programma del concerto include il Concerto n.2 di Brahms per pianoforte e orchestra e la Sinfonia n.1 di Sostakovic.
Le motivazioni della protesta: il passato controverso di Romanovsky
La principale ragione della protesta di Cristina Lodi risiede nel passato di Alexander Romanovsky, pianista ucraino naturalizzato italiano. In particolare, la Lodi ha sottolineato come Romanovsky abbia suonato tra le rovine del teatro di Mariupol bombardato, un gesto interpretato come un aperto sostegno alle azioni del Cremlino. Questo episodio, insieme ad altre polemiche che hanno coinvolto l’artista in passato, ha portato Azione a chiedere al Teatro Carlo Felice di rivedere la propria decisione e annullare l’evento.
Precedenti contestazioni e il concerto al Palazzo della Meridiana
Non è la prima volta che la presenza di Alexander Romanovsky suscita polemiche. Già l’anno scorso, un suo concerto a Roma era stato annullato a seguito di contestazioni. Nonostante le controversie, Romanovsky, che è anche docente di pianoforte all’Istituto musicale di Pavia, sarà protagonista di un altro concerto giovedì prossimo al Palazzo della Meridiana, nell’ambito della stagione “Gems a la Paganini”.
Il dibattito sul ruolo della musica e la responsabilità degli artisti
La vicenda ha riaperto il dibattito sul ruolo della musica e degli artisti nel contesto geopolitico attuale. Cristina Lodi ha sottolineato come la musica, pur essendo un linguaggio universale, non possa essere considerata estranea al contesto in cui viene eseguita, né utilizzata per legittimare narrazioni che giustifichino l’aggressione russa all’Ucraina. La questione solleva interrogativi sulla responsabilità degli artisti e sulla loro capacità di influenzare l’opinione pubblica attraverso le proprie azioni e scelte artistiche.
Riflessioni sull’arte, la politica e la memoria
La vicenda del concerto di Alexander Romanovsky al Teatro Carlo Felice pone interrogativi complessi sul rapporto tra arte, politica e memoria. Da un lato, è fondamentale preservare l’autonomia dell’arte e la libertà di espressione degli artisti. Dall’altro, è necessario considerare il contesto in cui l’arte viene fruita e le implicazioni etiche e politiche delle scelte artistiche. La decisione di ospitare o meno un artista come Romanovsky, il cui passato è legato a eventi controversi, richiede una riflessione ponderata che tenga conto di tutti questi aspetti.