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Il Vertice di Parigi: Un’Occasione per l’Ascolto e la Strategia
Giorgia Meloni è attesa a Parigi per un summit informale convocato dall’Eliseo, un incontro che vedrà riuniti i leader di Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, oltre ai vertici europei Antonio Costa, Ursula von der Leyen e Mark Rutte, e il segretario della Nato Mark Rutte. L’invito di Emmanuel Macron ha suscitato valutazioni strategiche a Palazzo Chigi, culminando nella decisione di partecipare a un vertice cruciale per definire la posizione europea di fronte alle sfide globali.
Meloni intende principalmente “ascoltare” i partner europei, in un contesto internazionale segnato dalle prese di posizione di Donald Trump su Ucraina e dazi, e dalle dichiarazioni del suo vice JD Vance sulla libertà di parola in Europa. Queste dinamiche hanno generato irritazione tra le cancellerie europee, spingendo l’Italia a una riflessione ponderata e a una strategia di mediazione.
Le Preoccupazioni Interne e l’Obiettivo del Ponte con Washington
Il silenzio di Palazzo Chigi è stato interrotto dall’allarme lanciato da Marina Berlusconi, che ha espresso il timore che Trump possa ambire a diventare il “rottamatore” dell’Occidente. Questa preoccupazione si accompagna alla convinzione che l’Europa debba fare un’autocritica se dovesse essere esclusa da una soluzione negoziale sull’Ucraina. La prudenza di Meloni sembra legata alla volontà di porsi come ponte con Washington, un obiettivo che sarà messo alla prova dalla postura degli alleati europei, in particolare Francia e Germania.
La Conferenza sulla sicurezza di Monaco ha offerto un’anteprima di questo confronto, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha avuto modo di interloquire con i suoi omologhi. Tuttavia, resta difficile prevedere se il summit di Parigi porterà a una posizione europea unitaria.
La Carta delle Sanzioni e la Strategia Europea
Una carta da giocare potrebbe essere quella delle sanzioni imposte alla Russia, che potrebbero essere rivalutate in un eventuale negoziato. Dal 2022, l’Ue ha varato quindici pacchetti di sanzioni contro Mosca, che includono il blocco dell’accesso a Swift per le banche, il divieto di riesportazioni di gas naturale liquefatto, il divieto di importare diamanti, gioielli, asfalto e gomma sintetica, e il divieto per partiti politici e ong di accettare finanziamenti da Mosca.
Un altro banco di prova per l’Ue sono i dazi annunciati dalla Casa Bianca. Meloni ha suggerito agli altri leader europei di evitare il “muro contro muro”, ma l’obiettivo di una strategia unitaria è ancora in costruzione. All’interno della Lega, figure come Claudio Borghi auspicano trattative bilaterali con Trump, mentre il Pd esorta Meloni a “riprendere per le orecchie il suo vicepremier Salvini”, avvertendo che una strategia di trattative bilaterali potrebbe indebolire l’Europa.
Considerazioni Finali: L’Italia tra Mediazione e Unità Europea
La partecipazione di Giorgia Meloni al summit di Parigi rappresenta un momento cruciale per il ruolo dell’Italia nello scenario internazionale. La capacità di mediare tra le diverse posizioni europee e l’amministrazione Trump sarà determinante per garantire che l’Europa abbia un peso significativo nei negoziati sull’Ucraina e nelle future relazioni commerciali. La sfida per Meloni sarà quella di bilanciare la necessità di un dialogo costruttivo con Washington con l’importanza di mantenere l’unità e la coesione dell’Unione Europea.