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Indagine per Frode Fiscale: Amazon nel Mirino della Procura di Milano
La Procura di Milano ha avviato un’indagine su Amazon per una presunta frode fiscale che ammonterebbe a 1,2 miliardi di euro. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, considerando sanzioni e interessi, la cifra contestata potrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021. L’inchiesta vede coinvolti tre top manager dell’azienda e la stessa società Amazon.
Dettagli dell’Inchiesta: Controlli, Perquisizioni e l’Algoritmo Predittivo sotto Accusa
L’indagine, coordinata dal pm Elio Ramondini e condotta dalla Guardia di Finanza di Monza, è stata avviata nel 2021 a seguito di controlli di routine. In passato, le Fiamme Gialle hanno effettuato perquisizioni e acquisizioni di documenti per ricostruire il modello di business del colosso statunitense a partire dal 2019. L’obiettivo è verificare il rispetto delle normative fiscali, come dazi doganali e IVA, tracciando i percorsi della merce e identificando i venditori.
Il Cuore del Problema: L’Algoritmo Predittivo e l’IVA Non Dichiarata
Al centro dell’indagine c’è l’algoritmo predittivo di Amazon. Secondo le accuse, questo sistema non terrebbe conto degli obblighi tributari dei venditori extraeuropei che utilizzano il marketplace italiano. In particolare, si contesta la mancata dichiarazione all’Agenzia delle Entrate dei dati dei venditori, prevalentemente cinesi, e il mancato pagamento dell’IVA del 21% sulle merci vendute in Italia.
Implicazioni e Sviluppi Futuri
La notizia dell’indagine era già emersa lo scorso luglio, ma ora è stata formalizzata la contestazione della cifra. Gli inquirenti milanesi stanno approfondendo il ruolo dell’algoritmo di Amazon e le responsabilità dei vertici aziendali. L’esito dell’indagine potrebbe avere conseguenze significative per Amazon e per il futuro del commercio online in Italia, con possibili ripercussioni sulla gestione degli obblighi fiscali per le piattaforme di e-commerce.
Riflessioni sull’Indagine e l’Evasione Fiscale nel Commercio Online
L’indagine su Amazon solleva questioni cruciali sull’evasione fiscale nel commercio online e sulla responsabilità delle piattaforme nel garantire il rispetto delle normative. Se le accuse saranno confermate, ciò evidenzierebbe la necessità di una maggiore vigilanza e di regole più stringenti per le aziende che operano nel settore dell’e-commerce. È fondamentale trovare un equilibrio tra la promozione dell’innovazione e la tutela degli interessi fiscali dello Stato, garantendo una concorrenza leale tra tutti gli operatori del mercato.