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Una nuova battaglia legale nell’eredità di Cohen
A Los Angeles, mentre Julien’s si prepara a mettere all’asta cimeli di Leonard Cohen, tra cui manoscritti e un ciondolo con una ciocca dei suoi capelli, i suoi figli, Adam e Lorca Cohen, hanno avviato una causa legale contro lo studio legale Ervin Cohen & Jessup di Beverly Hills. L’accusa principale è di aver coperto “illeciti” da parte dell’ex manager Robert Kory, l’uomo che avrebbe dovuto aiutare Cohen a recuperare i milioni di dollari persi a causa della precedente manager, Kelley Lynch. Questa nuova vicenda solleva interrogativi sulla protezione degli artisti nella gestione dei loro affari finanziari.
Accuse di falsificazione e protezione
La causa, presentata alla Los Angeles Superior Court, accusa lo studio legale di aver protetto il manager Kory, falsificando documenti che gli avrebbero permesso di auto-nominarsi amministratore dei beni paterni, agendo contro la volontà di Leonard Cohen. Secondo John Rushing, l’avvocato che rappresenta gli eredi, “Cohen dipendeva dagli avvocati per proteggere gli interessi della famiglia e loro hanno fallito”. La vicenda ha avuto inizio nel 2022, quando Adam e Lorca sono riusciti a rimuovere Kory dal suo ruolo, accusandolo di aver saccheggiato le casse del padre per milioni di dollari.
La truffa precedente e il ritorno sulle scene
Nel 2005, Cohen aveva già subito una truffa da parte della sua manager Kelley Lynch, che gli aveva sottratto oltre 5 milioni di dollari, lasciandolo con soli 150 mila dollari. Questo lo aveva costretto, all’età di 73 anni, a tornare in tour nel 2008, dopo un lungo periodo di ritiro in un monastero buddista. In cinque anni, con 387 concerti e due milioni di spettatori, Cohen era riuscito a incassare 85,7 milioni di dollari. Tuttavia, i figli sostengono che anche questi proventi siano finiti impropriamente nelle mani di Kory, colui che aveva incoraggiato Cohen a tornare sulle scene dopo 15 anni di assenza.
L’asta dei cimeli di Cohen
Nel frattempo, Julien’s si prepara a mettere all’asta una serie di cimeli di Leonard Cohen, tra cui lettere inedite, taccuini, fotografie, disegni erotici e monete dell’I Ching. Tra gli oggetti più iconici, spicca il leggendario berretto da pescatore greco, considerato da Cohen come una “fonte d’ispirazione”. Il berretto, con un prezzo di partenza di tremila dollari, è offerto all’asta da Anjani Thomas, l’ultima partner del cantante, e da Aviva Layton, la moglie del poeta Irving Layton, amico di Marianne Ihlen, la musa ispiratrice di “So Long Marianne”.
Riflessioni sulla vulnerabilità degli artisti e la gestione del patrimonio
La vicenda dell’eredità di Leonard Cohen solleva importanti questioni sulla vulnerabilità degli artisti nella gestione del loro patrimonio. Affidarsi a manager e studi legali è spesso una necessità, ma la fiducia può essere tradita, portando a conseguenze finanziarie devastanti. È fondamentale che gli artisti si circondino di professionisti competenti e affidabili, e che mantengano un controllo attivo sui loro affari finanziari per proteggere il frutto del loro lavoro e garantire un futuro sereno per sé stessi e per i propri eredi.