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Un secolo di rivoluzione quantistica
Nel suo libro Dio gioca a dadi con il mondo. La storia della meccanica quantistica (Castelvecchi), Giuseppe Mussardo, docente di Fisica alla Sissa, intraprende un viaggio ambizioso attraverso i cento anni di storia della meccanica quantistica, a partire dal 1925, anno in cui Werner Heisenberg formulò la sua teoria rivoluzionaria. L’opera si pone in aperto contrasto con lo scetticismo di Albert Einstein, che notoriamente affermava “Dio non gioca a dadi con l’universo”, convinto della determinazione delle leggi fisiche.
Mussardo, al contrario, abbraccia l’idea che l’universo sia governato dall’indeterminazione e dalla probabilità, una verità dimostrata da esperimenti come quello di Bell e le successive realizzazioni di John Clauser e Alain Aspect, insigniti del premio Nobel nel 2022. La meccanica quantistica, secondo Mussardo, rappresenta una delle conquiste scientifiche più importanti del XX secolo, al pari della relatività, del Big Bang, dei teoremi di incompletezza di Gödel, della teoria della computazione di Turing e della scoperta del DNA.
Dalle anomalie atomiche alla computazione quantistica
Nata per spiegare le anomalie atomiche scoperte alla fine del XIX secolo, la meccanica quantistica è oggi pilastro di discipline come la chimica e la biologia, oltre ad avere applicazioni fondamentali nella microelettronica e nell’ottica. Mussardo sottolinea il paradosso di questa teoria: pur essendo una certezza della realtà fisica, essa afferma che gli eventi fisici sono governati dalle leggi della probabilità.
Il futuro della meccanica quantistica si prospetta ricco di sviluppi, in particolare con la costruzione di computer quantistici scalabili, capaci di rivoluzionare la computazione e l’informazione. Le ricadute saranno significative sia sul piano tecnologico che scientifico, aprendo nuove frontiere nella conoscenza.
Un mosaico di menti brillanti
A differenza della teoria della relatività, frutto del genio di un singolo individuo, la meccanica quantistica è il risultato del contributo di molteplici menti brillanti. Oltre a Einstein, Mussardo cita Max Planck, Niels Bohr, Louis de Broglie, Wolfgang Pauli, Heisenberg, Paul Dirac ed Erwin Schrödinger. La teoria ha esteso la sua influenza anche alla filosofia, stimolando riflessioni sulla natura della materia e della realtà.
Mussardo evidenzia la natura controintuitiva della meccanica quantistica, che richiede un elevato livello di astrazione per essere compresa. Tuttavia, la sua storia è ricca di aneddoti e curiosità sui suoi protagonisti, scienziati con personalità uniche e complesse. Mussardo ricostruisce le loro relazioni, i loro scambi epistolari e analizza i loro articoli scientifici, offrendo un ritratto vivido e appassionante di questo movimento scientifico.
La meccanica quantistica e la storia del Novecento
L’opera di Mussardo non si limita a una trattazione teorica della meccanica quantistica, ma la inserisce nel contesto storico del XX secolo. Figure come Heisenberg, coinvolto nel Progetto Uranio durante il nazismo, e Fermi, che partecipò alla costruzione della bomba atomica negli Stati Uniti, testimoniano come questa scienza sia stata profondamente intrecciata con gli eventi del suo tempo. Il libro, conclude Mussardo, trascina il lettore nel flusso della storia, rivelando la ricchezza e la complessità di questo movimento scientifico.
Un invito alla riflessione
L’opera di Giuseppe Mussardo rappresenta un’affascinante esplorazione della meccanica quantistica, non solo come teoria scientifica, ma anche come fenomeno culturale e storico. Il libro invita il lettore a riflettere sulla natura della realtà, sul ruolo della probabilità e sull’importanza della ricerca scientifica per la comprensione del mondo che ci circonda. La sfida lanciata a Einstein, con il titolo stesso dell’opera, stimola un dibattito aperto e appassionante sulle fondamenta dell’universo e sul nostro posto in esso.