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La voce di Genitori tarantini: un futuro di disperazione
Massimo Castellana, portavoce di Genitori tarantini, esprime un profondo pessimismo riguardo all’arrivo dei due rilanci di Baku Steel e Jindal Steel per l’acquisizione dell’ex Ilva di Taranto. “L’esperienza delle multinazionali estere per noi è stata drammatica, e lo sarà anche questa”, afferma Castellana, sottolineando la mancanza di speranza per il futuro della città.
Un’offerta considerata insufficiente e una svendita della salute
Castellana critica aspramente l’offerta di Baku Steel, definendola “molto bassa”. Secondo il portavoce, si tratta di una “svendita dell’azienda e della vita dei tarantini”. L’associazione denuncia che si sta “giocando con il diritto alla salute dei cittadini”, un diritto considerato “fondamentale” nella Costituzione italiana.
La proposta di Genitori tarantini: chiusura e bonifica
L’obiettivo primario di Genitori tarantini è la chiusura definitiva dell’impianto. L’associazione propone di riconvertire gli operai in bonificatori, sottolineando di non essere contro i lavoratori, ma a loro favore. “Pensiamo debbano essere considerati lavoratori e non schiavi. Dentro l’ex Ilva sono più vicini alla schiavitù”, dichiara Castellana.
Bugie sulla stampa e impatto economico devastante
Cinzia Zaninelli, presidente dell’associazione, denuncia la diffusione di “bugie anche sulla stampa”. Sottolinea che gli operai residenti nel comune di Taranto che lavorano all’ex Ilva sono circa duemila. Nonostante ciò, la città non trae beneficio economico, anzi, “tutta la provincia si ammala e settori come mitilicoltura, pesca, allevamento, agricoltura sono ridotti a zero”.
Inquinamento e decarbonizzazione: una soluzione illusoria
Castellana contesta la fattibilità della decarbonizzazione, definendo il gas, proposto come soluzione, “non ecologico” e “comunque più costoso”. Inoltre, evidenzia che la produzione attuale richiede 1000 dipendenti per ogni milione di tonnellate, ma con i forni si passerebbe a 300, con una riduzione del 70% della forza lavoro.
Un futuro incerto per Taranto: tra salute, lavoro e ambiente
La situazione dell’ex Ilva di Taranto rimane un nodo cruciale per il futuro della città. Le preoccupazioni espresse da Genitori tarantini sollevano interrogativi importanti sulla sostenibilità ambientale e sociale delle proposte di acquisizione. È fondamentale che le decisioni future tengano conto non solo degli aspetti economici, ma anche della salute dei cittadini e della tutela del territorio, cercando soluzioni che garantiscano un equilibrio tra sviluppo industriale e benessere della comunità.