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Un progetto ambizioso per svelare i misteri della nascita dei pianeti
Eleonora Bianchi, astronoma italiana di 37 anni, è pronta a intraprendere un’entusiasmante ricerca sui dischi protoplanetari, i luoghi dove nascono i pianeti. Grazie a un finanziamento di 1,3 milioni di euro da parte del Fondo Italiano per la Scienza (Fis 2), erogato dal ministero dell’Università e della Ricerca, Bianchi potrà realizzare il suo progetto “Seeds” (astrochemIcal Study of Early Embedded DiskS) presso l’osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Il progetto si concentrerà sullo studio dei dischi di gas e polveri che ruotano attorno a stelle giovani, i cosiddetti “sistemi solari bambini”, con l’obiettivo di comprendere le condizioni iniziali che portano alla formazione dei pianeti. In particolare, Bianchi studierà la composizione chimica e le caratteristiche fisiche di questi dischi, cercando di capire come e quando inizia la formazione dei pianeti e da cosa deriva la loro composizione chimica.
Astrochimica, data science e machine learning: un approccio interdisciplinare
La ricerca di Eleonora Bianchi si basa su un approccio interdisciplinare che combina l’astrochimica, la data science e il machine learning. L’astrochimica, che unisce l’astrofisica e la chimica, permette di studiare le molecole complesse presenti nei dischi protoplanetari attraverso l’analisi degli spettri di emissione dei gas. Tuttavia, la grande quantità di dati forniti dai telescopi moderni richiede l’utilizzo di tecniche di data science e machine learning per poter essere analizzata in modo efficiente. “Dobbiamo cambiare il modo di fare astronomia”, afferma Bianchi, sottolineando la necessità di un approccio innovativo per affrontare le sfide poste dalla ricerca sui dischi protoplanetari.
Alla ricerca delle molecole organiche e delle origini della vita
Un aspetto particolarmente affascinante della ricerca di Eleonora Bianchi riguarda lo studio delle molecole organiche presenti nei dischi protoplanetari. Queste molecole, oltre a essere rilevanti per l’origine della vita, possono fornire informazioni preziose sui dischi molto giovani, ancora oscurati dalla loro nube molecolare. La loro presenza e composizione possono rivelare dettagli cruciali sulle condizioni ambientali che favoriscono la formazione dei pianeti e, potenzialmente, lo sviluppo della vita.
Un rientro in Italia all’insegna della ricerca
Nata in provincia di Perugia, Eleonora Bianchi ha sempre avuto una passione per le materie scientifiche, in particolare per l’astronomia. Dopo la laurea triennale in astronomia all’Università di Bologna, ha conseguito la laurea magistrale in astronomia e astrofisica e il dottorato a Firenze, presso l’osservatorio di Arcetri. Successivamente, ha lavorato per cinque anni in Francia, a Grenoble, e poi a Monaco, in Germania. Grazie al finanziamento ottenuto, Bianchi è potuta rientrare in Italia, presso l’Inaf di Arcetri, dove potrà portare avanti il suo ambizioso progetto. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha riconosciuto un incentivo aggiuntivo del 10% al progetto per il rientro di Eleonora Bianchi in Italia, premiando il suo talento e la sua volontà di contribuire alla ricerca scientifica nel nostro paese.
Un investimento nel futuro della ricerca italiana
Il finanziamento ottenuto da Eleonora Bianchi rappresenta un importante investimento nel futuro della ricerca italiana. Il suo progetto, che combina diverse discipline e utilizza tecnologie all’avanguardia, ha il potenziale per fornire nuove conoscenze sulla formazione dei pianeti e sull’origine della vita. Il rientro in Italia di ricercatori di talento come Bianchi è fondamentale per rafforzare il sistema scientifico nazionale e attrarre nuovi investimenti.