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Un sipario di piume e speranza
La settimana della moda di New York si è conclusa con una sfilata memorabile firmata Thom Browne. Allo Shed, nel cuore di Hudson Yards, una voliera immaginaria ha accolto ospiti illustri come Adrien Brody, Anna Wintour e Cara Delevingne. L’atmosfera era sospesa tra sogno e realtà, con 2000 candidi origami e uccelli multicolori che danzavano nell’aria. Al centro della scena, due innamorati in gabbia, simbolo di un desiderio universale: “Non sarebbe meraviglioso essere esattamente quello che vorremmo essere?”, si chiedono, contemplando lo stormo fantastico che li sovrasta.
Ornitologia della moda: tessuti e proporzioni
Ogni sfilata di Browne è un racconto, una narrazione visiva che affascina e invita alla riflessione. Questa volta, due ornitologi in parka grigi e stivali da pesca, seduti alla scrivania, studiano le migrazioni, mentre i versi di Emily Dickinson risuonano nell’aria: “Hope is a thing with feathers”, la speranza è una creatura piumata. Inizia così un’osservazione attenta e minuziosa, un vero e proprio ‘birdwatching’ della moda. I modelli, con ciglia lunghissime e labbra che ricordano un becco, portano in passerella tessuti pregiati come spina di pesce, principe di Galles, pied-de-poule e quadri. Browne gioca con le proporzioni, richiamando le diverse stature degli uccelli, con cappotti affusolati che imitano il pigliamosche dal petto a botte. Ogni capo è unico, irripetibile, un’ode alla diversità e all’individualità.
L’evoluzione dell’uniforme Browne: tra tailoring e fantasia
Spalle oversize, cappotti imbottiti, blazer allungati, shorts mini e lunghi fino a terra, gonne a pieghe e maglieria argyle ridimensionata evocano le diverse dimensioni degli uccelli. L’iconico completo-uniforme, che ha reso Browne famoso in tutto il mondo, si evolve e si trasforma. I cardigan a rombi si restringono, le gonne e i pantaloncini spaziano dal mini al pavimento, le calze coprono le scarpe. Uccelli di fantasia prendono vita sui tessuti, ricamati con punti satin e filati d’oro, seduti sulle tasche o librandosi su cappotti patchwork. I tratti distintivi del tailoring maschile, settore in cui Browne si è fatto le ossa, si fanno strada dall’esterno all’interno: toppe in suede sui gomiti e colletti a contrasto si combinano con bottoni rivestiti dello stesso tessuto, cinture e fascette per le braccia, mentre camicie modulari in seta vichy dai colori vivaci presentano colletti e polsini rimovibili, ispirati alle camicie da smoking della Golden Age.
Un inno alla libertà espressiva
La sfilata di Thom Browne è molto più di una semplice presentazione di moda: è una celebrazione della libertà, dell’espressione individuale e della speranza. La voliera, simbolo di prigionia, si trasforma in un luogo di sogno e possibilità, dove la moda diventa un linguaggio universale capace di comunicare emozioni e desideri profondi. Browne ci invita a riflettere sulla nostra identità e sul coraggio di essere noi stessi, esattamente come vorremmo essere.