
L’udienza generale segnata dalle condizioni di salute del Pontefice
L’udienza generale di oggi in Aula Paolo VI è stata caratterizzata dalle condizioni di salute di Papa Francesco. Il Pontefice, affetto da bronchite, ha iniziato la lettura della catechesi, ma dopo poche frasi ha dovuto interrompersi. Con un gesto di umiltà e consapevolezza dei propri limiti, ha ceduto il testo a don Pierluigi Giroli, collaboratore della Segreteria di Stato, ringraziandolo per la sua disponibilità. “E adesso mi permetto di chiedere al sacerdote, al lettore, che continua a leggere perché io con la mia bronchite non posso ancora spero che la prossima volta possa”, ha detto il Papa ai fedeli presenti.
Un accorato appello per la pace in un mondo dilaniato dai conflitti
Nonostante la difficoltà fisica, Papa Francesco ha voluto pronunciare di persona un nuovo, accorato appello per la pace. “Penso a tanti Paesi che sono in guerra”, ha esordito il Pontefice, con voce ferma e commossa. “Sorelle, fratelli, preghiamo per la pace, facciamo del tutto per la pace, non dimenticatevi che la guerra è una sconfitta sempre. Noi non siamo nati per uccidere ma per far crescere i popoli”, ha aggiunto, sottolineando l’assurdità e la disumanità della guerra. Il Papa ha poi elencato i Paesi martoriati dai conflitti: “la martoriata Ucraina, quanto soffre! Pensate alla Palestina, a Israele, al Myanmar, al Nord Kivu, Sud Sudan, tanti Paesi in guerra”. Ha quindi invitato i fedeli a pregare quotidianamente per la pace e a fare penitenza per la stessa.
Il ruolo della Chiesa e dei fedeli nella costruzione della pace
L’appello di Papa Francesco non è solo una preghiera, ma un invito all’azione. Il Pontefice esorta i fedeli a “fare del tutto per la pace”, a impegnarsi in prima persona nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno. La Chiesa, da parte sua, continua a svolgere un ruolo attivo nella promozione del dialogo e della riconciliazione, offrendo il suo sostegno alle vittime dei conflitti e denunciando le ingiustizie. In un mondo segnato da divisioni e violenze, l’appello del Papa risuona come un faro di speranza e un invito a non rassegnarsi alla guerra, ma a credere nella possibilità di un futuro di pace.
Un messaggio di speranza e resilienza
Nonostante la sua condizione fisica, Papa Francesco ha dimostrato ancora una volta la sua profonda umanità e il suo instancabile impegno per la pace. Il suo appello risuona con forza in un momento storico segnato da conflitti e divisioni, offrendo un messaggio di speranza e resilienza. La sua voce, seppur affaticata, continua a essere un punto di riferimento per milioni di persone in tutto il mondo.