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San Siro: un sogno che diventa realtà
Durante una settimana intensa come quella del Festival di Sanremo, Irama ha annunciato una tappa fondamentale nella sua carriera: il suo primo concerto allo stadio San Siro, previsto per l’11 giugno 2026. Un traguardo che, come sottolinea l’artista, non rappresenta un punto di arrivo, ma un passo significativo nel suo percorso musicale.
“Non è un punto di arrivo, ma fa parte del mio percorso – racconta Irama -. Ho lavorato tanto per arrivare a questo punto. Non ho mai corso e ho sempre rispettato i tempi giusti: quando sono uscito da Amici nel 2018 c’era la possibilità di fare i palazzetti, ma decisi di dedicarmi ai club per rispetto della musica. Volevo creare qualcosa: ho sempre diffidato dell’hype del momento. A guardare indietro, credo di aver fatto la cosa giusta. Ma c’è a dire che gli errori fanno parte dell’arte”.
Un percorso costruito con pazienza e dedizione
L’annuncio di San Siro arriva dopo un tour nei palasport e l’esperienza del Festival di Sanremo, dove Irama è in gara con il brano ‘Lentamente’. Nonostante la mancata premiazione da parte della sala stampa, l’artista dichiara di sentirsi appagato dall’amore del pubblico, un riconoscimento che considera fondamentale.
Irama ha sempre dimostrato di voler costruire la sua carriera con pazienza e dedizione, preferendo esibirsi nei club subito dopo l’esperienza ad ‘Amici’ per creare un legame più intimo con il suo pubblico. Una scelta che, a posteriori, si è rivelata vincente.
Critiche e cyberbullismo: un tema delicato
Nonostante il successo e l’affetto del pubblico, Irama non nasconde il suo disappunto per alcune critiche ricevute, soprattutto quelle che non si concentrano sull’aspetto artistico ma su dettagli superficiali. L’artista denuncia il cyberbullismo e l’importanza della responsabilità individuale nell’utilizzo dei social media.
“Non posso certo dire di essere contento, ma ho l’amore della gente. A volte non capisco perché non sia apprezzato dalla stampa, ci rimango male anche se ho la faccia di pietra. Leggo commenti come: bella voce, bel brano, ma capelli di merda = 5. Ma che vuole dire? Io ormai ho il pelo sullo stomaco, ma quando leggo queste critiche anche nei confronti della più giovane in gara, mi fa rabbia. Quando le critiche non sono costruttive, ma sono finalizzate solo a demolire: è cyberbullismo. E magari chi scrive questo è lo stesso che poi fa paginate contro il cyberbullismo”, attacca il cantautore.
L’importanza dell’esempio e del supporto ai giovani
Irama sottolinea l’importanza di dare l’esempio, soprattutto ai giovani che si avvicinano al mondo della musica. L’artista invita a incentivare e supportare i nuovi talenti, in un momento storico in cui la fragilità è un tema ricorrente.
“Tutti noi dobbiamo dare l’esempio, e soprattutto i giovani vanno aiutati e incentivati a fare musica”. Soprattutto in un momento in cui la fragilità è un tema che ricorre. “L’ho vissuto anche io: a 18 anni ho avuto il primo Disco d’oro, a 20 il primo successo. La mia fortuna è stata avere una famiglia solida alle spalle, bellissima e colta, molto amorosa che mi ha supportato e mi ha fatto stare con i piedi per terra”.
Il duetto con Arisa: un’anima fragile e una voce potente
Nella serata dei duetti, Irama ha scelto di cantare con Arisa il brano ‘Say something, I’m giving up on you’ di Christina Aguilera. Una scelta motivata dalla stima per l’artista e dalla sua capacità di interpretare un brano così intenso e commovente.
“Lei è un’anima fragile e una voce potente. Era la persona giusta per cantarla con me. Io sono un cantautore, non un interprete ma quando ho sentito per la prima volta questo brano ho pensato che avrei voluto scriverlo io”.
Un artista in continua evoluzione
Irama dimostra di essere un artista in continua evoluzione, capace di affrontare le sfide del mondo della musica con determinazione e consapevolezza. Il concerto a San Siro rappresenta un traguardo importante, ma anche un nuovo punto di partenza per un artista che ha ancora molto da dire.