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Il 4+2: Una panoramica del nuovo modello
Il governo sta promuovendo attivamente il modello 4+2, una filiera tecnico-professionale che prevede la riduzione del percorso scolastico da cinque a quattro anni in 173 istituti tecnici e professionali. L’idea è di proseguire poi con un biennio (il ‘+2’) di istruzione superiore presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Tuttavia, Christian Raimo, scrittore e docente, esprime forti preoccupazioni riguardo a questa riforma.
Le critiche di Christian Raimo: Un sistema che aumenta le disuguaglianze
Raimo, recentemente rientrato nella sua scuola dopo una sospensione disciplinare, critica aspramente il modello 4+2. Secondo lui, la continuità verso gli ITS appare problematica, considerando che solo una piccola frazione degli studenti degli istituti tecnici e professionali (circa 10.000) prosegue negli ITS, rispetto a un bacino potenziale di 1,3 milioni di studenti. Questo, a suo avviso, trasforma il 4+2 in un semplice ‘4’, se non addirittura in un percorso più breve, a causa dell’alta dispersione scolastica in questi istituti.
Raimo sostiene che questa riforma rischia di rendere la scuola italiana ancora meno equa. Invece di ridurre il tempo scolastico, sarebbe necessario aumentarlo per tutti, poiché il quinto anno delle superiori è fondamentale per molti studenti. Inoltre, il tempo dedicato alle lezioni è già compromesso da attività come il PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) e altre iniziative, rendendo difficile per i docenti completare il programma didattico.
Un sistema a filiere: Specializzazione precoce e manodopera a basso costo?
Raimo teme che il modello 4+2 possa portare alla creazione di filiere distinte: una privilegiata e altre marginalizzate. Questo sistema rischierebbe di separare precocemente gli studenti tra lavoratori specializzati e manodopera a basso costo, precaria e ricattabile.
Riflessioni sul futuro dell’istruzione tecnico-professionale
La riforma del modello 4+2 solleva importanti questioni sull’equità e l’efficacia del sistema scolastico italiano. È fondamentale valutare attentamente se questa riduzione del tempo scolastico possa effettivamente migliorare l’istruzione tecnico-professionale o, al contrario, ampliare il divario tra diverse categorie di studenti. Un dibattito approfondito e una valutazione continua degli effetti di questa riforma sono essenziali per garantire un futuro equo e inclusivo per tutti gli studenti.