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La minaccia di nuovi dazi da parte di Trump
La rinnovata minaccia del presidente americano Donald Trump di imporre dazi reciproci ha scosso l’Unione Europea, riducendo al minimo le voci che invitavano alla prudenza. Bruxelles si prepara a ciò che considera quasi inevitabile, con potenziali ripercussioni sui rapporti transatlantici. Questa mossa è vista come parte di una strategia più ampia anti-UE da parte di Trump, che include il sostegno a movimenti di estrema destra e la gestione del dossier ucraino.
La risposta ferma dell’Unione Europea
Ursula von der Leyen, parlando alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, ha sottolineato il cambiamento nelle relazioni transatlantiche. Ha ribadito che le guerre commerciali e le tariffe punitive non giovano a nessuno, colpendo lavoratori, imprese e gruppi a basso reddito. La risposta dell’UE sarà ferma, chiara e proporzionata, basata sul principio che l’iniziativa di Trump è ingiustificata e rappresenta un passo nella direzione sbagliata. Il tema potrebbe essere discusso anche all’Ecofin, date le ripercussioni economiche previste.
Unità europea e possibili negoziati
La minaccia di dazi che colpirebbero tutti i Paesi europei, inclusi quelli considerati ‘amici’ come Italia e Ungheria, ha portato a una inaspettata unità nella risposta dell’UE. La Commissione ha contestato le teorie di Trump, sottolineando che l’UE è una delle economie più aperte al mondo. Nonostante ciò, l’UE non vuole chiudere la porta al negoziato, con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che ha offerto la disponibilità dell’Italia a trattare a nome dell’UE. Ci sono stati contatti tra funzionari UE e l’amministrazione Trump, con possibili compromessi nei settori dell’energia (shale gas americano) e delle armi.
Impatto economico e possibili contromisure
L’aumento dell’allarme tra gli economisti è palpabile, soprattutto dopo l’introduzione di dazi su acciaio e alluminio e le minacce sulle tariffe automobilistiche. Per l’Italia, Svimez stima una perdita di 3,8 miliardi di euro del PIL nazionale. La Commissione UE sta valutando possibili contromisure e settori su cui negoziare per mitigare l’impatto economico negativo.
Un equilibrio delicato tra difesa degli interessi e dialogo
La situazione attuale richiede un delicato equilibrio tra la ferma difesa degli interessi europei e la volontà di mantenere aperto un canale di dialogo con gli Stati Uniti. La risposta dell’UE dovrà essere proporzionata per evitare un’escalation della guerra commerciale, ma anche sufficientemente incisiva per proteggere le proprie economie. La disponibilità al negoziato, soprattutto su settori strategici come energia e difesa, potrebbe rappresentare una via d’uscita per evitare danni maggiori.