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Il contesto dell’inchiesta: le curve di San Siro sotto la lente
Si apre il 20 febbraio, davanti alla sesta penale del Tribunale di Milano, il primo processo scaturito dalla maxi inchiesta di Polizia e Gdf e della Procura di Milano sulle attività illecite nelle curve di San Siro. Al centro dell’indagine, presunte estorsioni e aggressioni commesse da gruppi ultrà, con ramificazioni che si estendono oltre l’ambito strettamente calcistico.
Gli imputati e i riti processuali
Tre ultrà milanisti affronteranno il processo con rito ordinario: Christian Rosiello, ex bodyguard del rapper Fedez (non coinvolto in questo procedimento), Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, fratello del capo della Sud Luca Lucci. Quest’ultimo, insieme ai capi della Nord interista, Andrea Beretta e Marco Ferdico, ha optato per il rito abbreviato, che prenderà il via il 4 marzo con un totale di 19 imputati.
Il ruolo di Cristiano Iovino: vittima e testimone
Cristiano Iovino, personal trainer dei VIP, figura come testimone chiave nel processo. Pur non avendo sporto denuncia, Iovino è indicato nella lista dei testimoni in relazione all’aggressione subita nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2024. Secondo l’accusa, l’aggressione a Iovino, all’epoca in lite con Fedez, dimostra come il ‘capitale’ di violenza del sodalizio ultrà venisse utilizzato anche per scopi non direttamente legati alle dinamiche dello stadio.
Il coinvolgimento (e la possibile archiviazione) di Fedez
Anche Fedez era stato indagato per la rissa in discoteca e il successivo pestaggio di Iovino. Tuttavia, in assenza di una querela da parte del personal trainer, l’indagine a carico del cantante si avvia verso una richiesta di archiviazione.
Gli altri testimoni e le accuse
Tra i testimoni indicati nel processo figurano anche gli ultrà rossoneri arrestati a fine settembre scorso e processati con rito abbreviato, nonché altre vittime di violenze ed estorsioni, tra cui steward dello stadio. Le accuse contestate ai tre ultras a dibattimento includono una serie di episodi di estorsioni e aggressioni, che delineano un quadro di criminalità organizzata all’interno delle curve di San Siro.
Riflessioni sul caso
Il processo che si apre a Milano rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nel mondo del calcio. La testimonianza di Cristiano Iovino, seppur non supportata da una denuncia formale, potrebbe fornire elementi cruciali per ricostruire le dinamiche criminali e le responsabilità degli imputati. Resta da vedere se l’assenza di una querela da parte di Iovino influenzerà l’esito del processo e se l’indagine a carico di Fedez verrà definitivamente archiviata.