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Sciopero della fame come forma di protesta
Abir Moussi, figura di spicco dell’opposizione tunisina e presidente del Partito Desturiano Libero (Pdl), ha intrapreso uno sciopero della fame come segno di protesta contro la sua detenzione, iniziata nell’ottobre del 2023. La notizia è stata diffusa dal suo partito, che ha espresso forte preoccupazione per le condizioni di Moussi e ha denunciato presunte violazioni dei suoi diritti fondamentali.
Le accuse e la detenzione
Moussi è detenuta in relazione a diversi fascicoli, le cui specifiche non sono state rese pubbliche nella dichiarazione del partito. Tuttavia, è noto che Moussi è una critica aperta del presidente Kais Saied e delle sue politiche. La sua detenzione è stata ampiamente criticata da organizzazioni per i diritti umani e da sostenitori del Pdl, che la considerano una prigioniera politica.
Denuncia di violazioni dei diritti e appello internazionale
Nafaa Laribi, avvocato difensore di Moussi, ha lanciato un appello urgente alle organizzazioni della società civile, alle associazioni nazionali e ai gruppi per i diritti umani sia in Tunisia che all’estero. L’appello mira a sollecitare visite a Moussi nella prigione femminile di Manouba e a monitorare da vicino quella che Laribi descrive come una “violazione dei suoi diritti”. L’avvocato ha inoltre segnalato un non meglio specificato “problema di salute” subito da Moussi lo scorso fine settimana, per il quale sarebbero stati forniti solo farmaci prescritti telefonicamente.
Ulteriori contestazioni e possibili azioni legali internazionali
Il team di difesa di Moussi aveva già annunciato in precedenza che la loro cliente avrebbe cessato di partecipare alle udienze programmate, definendo il processo giudiziario contro di lei come “imperfetto e improprio”. Hanno inoltre accennato alla possibilità di denunciare il caso presso tribunali internazionali, nel tentativo di ottenere un giusto processo e la liberazione di Moussi.
Contesto politico in Tunisia
La Tunisia sta attraversando un periodo di turbolenza politica. Il presidente Kais Saied ha assunto maggiori poteri nel 2021, sciogliendo il parlamento e governando per decreto. Queste azioni sono state criticate da molti come un colpo di stato e hanno sollevato preoccupazioni sulla democrazia e sui diritti umani nel paese. La detenzione di figure dell’opposizione come Abir Moussi è vista da alcuni come un tentativo di sopprimere il dissenso e consolidare il potere del presidente Saied.
Un quadro preoccupante per i diritti umani in Tunisia
La notizia dello sciopero della fame di Abir Moussi e le denunce di violazioni dei diritti sollevano serie preoccupazioni sulla situazione politica e dei diritti umani in Tunisia. È fondamentale che le organizzazioni internazionali e la comunità internazionale nel suo complesso prestino attenzione a questi sviluppi e facciano pressione sul governo tunisino affinché rispetti i diritti fondamentali di tutti i cittadini, compresi quelli dell’opposizione politica.