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Una chiusura senza precedenti: l’allarme della Consulta Universitaria
La Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte (CUNSTA) ha espresso forte preoccupazione in una lettera aperta indirizzata alla direzione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma. Al centro della critica, la chiusura prolungata della biblioteca e degli archivi dell’istituzione, un evento che, come sottolinea la CUNSTA, non si era mai verificato dal 1946. La chiusura, definita dannosa per la comunità scientifica internazionale e per gli studenti di storia dell’arte, impedisce l’accesso a risorse fondamentali per la ricerca. La CUNSTA chiede una soluzione immediata per la riapertura della biblioteca e degli archivi, garantendo la consultazione in forme compatibili con le esigenze di adeguamento dei locali.
Critiche alla governance e alla direzione culturale
La CUNSTA non si limita alla questione della chiusura, ma esprime anche forti riserve sulla “governance” della GNAM sotto la direzione dell’architetta Renata Cristina Mazzantini. L’organismo universitario critica la mancanza di confronto con il Comitato Scientifico, organo statutario composto da esperti, sulle linee di politica culturale. Questa mancanza di dialogo, secondo la CUNSTA, ha reso il Comitato Scientifico inutile, come la stessa Direttrice avrebbe lasciato intendere in un’intervista televisiva. La CUNSTA contesta anche alcune iniziative della Galleria, ritenute estranee alla sua missione, citando la presentazione del libro di Italo Bocchino e il “deferimento al Mic dei dipendenti che avevano preso le distanze da quella scelta”.
Il caso dell’Archivio Lonzi: una perdita per la GNAM?
Un altro punto critico sollevato dalla CUNSTA riguarda la gestione degli archivi, in particolare la restituzione dell’archivio Lonzi all’erede, poi depositato presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso. Sebbene la CUNSTA si dichiari soddisfatta dell’accoglienza dell’archivio presso una “nobile istituzione romana”, sottolinea che la sua destinazione elettiva, visti gli interessi di Lonzi, sarebbe stata la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La perdita di questo importante archivio rappresenta, secondo la CUNSTA, un’occasione mancata per la GNAM.
Un appello al dialogo e alla trasparenza
La CUNSTA conclude la lettera aperta invitando la Direttrice Mazzantini a un incontro pubblico per discutere i punti sollevati e, più in generale, i suoi progetti per il futuro della Galleria. L’appello è un segnale di allarme da parte della comunità accademica, preoccupata per la direzione che sta prendendo una delle più importanti istituzioni museali italiane dedicate all’arte moderna e contemporanea.
Un momento delicato per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
La lettera aperta della CUNSTA mette in luce un momento di tensione e incertezza per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Le critiche sollevate dalla comunità accademica sono serie e meritano una risposta chiara e trasparente da parte della direzione. È fondamentale che la GNAM, in quanto istituzione pubblica, sappia dialogare con il mondo della ricerca e della cultura, valorizzando il proprio patrimonio e garantendo l’accesso alle proprie risorse. La chiusura della biblioteca e degli archivi rappresenta un grave danno per la comunità scientifica, ma anche un segnale preoccupante sulla direzione culturale che si intende intraprendere. Un confronto aperto e costruttivo tra la direzione e la CUNSTA potrebbe contribuire a superare le divergenze e a rilanciare il ruolo della GNAM come centro di eccellenza per lo studio e la promozione dell’arte moderna e contemporanea.