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Un Esordio Narrativo Intriso di Magia e Tradizione
Ciriaco Offeddu, ingegnere sardo classe 1948, fa il suo ingresso nel mondo della narrativa con ‘Istella Mea’, un romanzo pubblicato da Giunti il 12 febbraio. L’opera si distingue per la sua capacità di fondere elementi di realismo magico con le tradizioni ancestrali della Sardegna, trasportando il lettore in un’avventura epica che si snoda tra la selvaggia bellezza dell’isola e la malinconica terra degli emigrati argentini. Dopo il successo di Milena Palminteri, Giunti punta su un altro esordiente, scommettendo su un romanzo che promette di toccare le corde dell’anima.
Amore, Vendetta e Leggende in una Sardegna Senza Tempo
Ambientato in una Sardegna intrisa di miti e leggende, ‘Istella Mea’ narra la storia di Rechella, una giovane donna che scopre l’amore grazie all’incontro con Martino, un ragazzo dotato di una fervida immaginazione e di un’abilità straordinaria: quella di volare. Il loro legame è profondo e intenso, ma il destino li pone di fronte a sfide inattese. “Ti ho aspettato una vita intera, Martino. Ti ho ritrovato sulla soglia della vendetta”, confessa Rechella, rivelando la complessità del loro rapporto.
Jaja: Tra Fascino Oscuro e Poteri Ancestrali
Martino vive con la nonna Jaja, una figura enigmatica e potente, rispettata e temuta dalla comunità. Jaja è una narratrice di storie affascinanti, ma nasconde nella sua cantina un segreto oscuro. Rachella, inizialmente sedotta dal suo fascino, scoprirà ben presto la sua natura malvagia e si sentirà investita della missione di fermarla. La figura di Jaja incarna il soprannaturale che permea la cultura sarda, un elemento imprescindibile per Offeddu nel raccontare la sua terra.
Il Soprannaturale come Elemento Fondante dell’Identità Sarda
“Ho voluto raccontare il soprannaturale che è parte fondante della mia terra e della mia cultura”, afferma Offeddu. Per l’autore, una storia sarda che ignora questo aspetto rischia di perdere spessore e autenticità, privandosi di voci, prospettive spirituali e psicologiche che definiscono l’identità della comunità. In ‘Istella Mea’, il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia, creando un’atmosfera suggestiva e misteriosa.
Due Modelli di Femminilità a Confronto
Al centro del romanzo si ergono due figure femminili antitetiche: la sùrbile, una creatura leggendaria che si nutre dell’energia vitale degli altri, e la donna innamorata, pronta a tutto per salvare la sua “stella” perduta. Questo confronto mette in luce la complessità del ruolo femminile nella società sarda, oscillando tra tradizione e modernità.
Il ‘Disterru’: Il Dolore dello Sradicamento
Offeddu, che ha vissuto a lungo all’estero, affronta in ‘Istella Mea’ il tema del ‘disterru’, il dolore dello sradicamento dalla propria terra. L’emigrazione, come una ferita profonda, segna la storia della Sardegna e delle sue famiglie. Il romanzo esplora le conseguenze di questa separazione, le difficoltà di integrazione e la nostalgia per le radici perdute.
L’Emigrazione come Ferita Insanabile
“L’emigrazione era ed è un elemento capitale che difficilmente può essere trascurato nel raccontare una storia di vita sarda”, spiega Offeddu. Il romanzo si addentra nelle pieghe del tempo per comprendere come le ferite dell’emigrazione diventino insanabili e come le protagoniste si aggrappino alle proprie ancore esistenziali per affrontare le crisi inevitabili.
Un Romanzo che Celebra l’Identità Sarda
‘Istella Mea’ è un romanzo ambizioso che affronta temi universali come l’amore, la vendetta, la perdita e l’identità. Attraverso una scrittura evocativa e suggestiva, Ciriaco Offeddu ci conduce in un viaggio emozionante nel cuore della Sardegna, svelandone le tradizioni, i miti e le leggende. Un esordio letterario che promette di lasciare il segno.