Un esordio nel segno del realismo magico
Ciriaco Offeddu, ingegnere prestato alla letteratura, classe 1948, fa il suo ingresso nel mondo della narrativa con ‘Istella Mea’ (Giunti, pp. 384, euro 20.00), un romanzo che promette di incantare i lettori con la sua miscela di tradizione e modernità. Dopo il successo di Milena Palminteri, Giunti Editore punta su un altro esordiente, scommettendo su una storia che affonda le radici nelle leggende sarde e si sviluppa tra Nuoro e l’Argentina, a partire dagli anni ’60.
Amore, leggende e soprannaturale nella Sardegna di ‘Istella Mea’
Nel cuore di una Sardegna popolata da cavalieri, pastori e antiche leggende, la giovane Rechella scopre l’amore grazie all’incontro con Martino, un ragazzo dotato di una fervida immaginazione e capace di gesta straordinarie. Il loro legame è destinato a intrecciarsi con il mistero che avvolge Jaja, la nonna di Martino, una figura rispettata e temuta, custode di storie favolose e di un oscuro segreto celato nella sua cantina. Rachella, inizialmente sedotta dal fascino enigmatico di Jaja, dovrà affrontare un percorso di dolore e scoperta per comprendere la vera natura malvagia della donna e decidere di contrastarla.
Offeddu sottolinea l’importanza del soprannaturale come elemento fondante della cultura sarda: “Ho voluto raccontare il soprannaturale che è parte fondante della mia terra e della mia cultura. Scrivere una storia sarda senza considerare questo aspetto è dunque un esercizio che toglie spessore, voci, prospettive spirituali, psicologiche e religiose”.
Dualità femminili e il dramma dell’emigrazione
In ‘Istella Mea’ si confrontano due modelli di femminilità opposti: la sùrbile, incarnazione leggendaria di una figura vampirica che assorbe l’energia vitale di chi le sta accanto, e la donna innamorata, determinata a vendicare e salvare l’amore perduto. Il romanzo esplora anche il tema del “disterru”, lo sradicamento e la malinconia di chi è costretto a lasciare la propria terra.
Offeddu, forte della sua esperienza di vita e lavoro in diversi continenti, affronta il tema dell’emigrazione come elemento cruciale nella storia sarda: “L’emigrazione era ed è un elemento capitale che difficilmente può essere trascurato nel raccontare una storia di vita sarda o la storia, ad esempio, di una famiglia. Il fenomeno dell’emigrazione attraversa come un coltello le vicende storiche, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento sino a oggi”.
Un romanzo che celebra la cultura sarda e le sue radici
Con ‘Istella Mea’, Ciriaco Offeddu offre un’opera che celebra la ricchezza della cultura sarda, intrecciando leggende, passioni e drammi umani. Il romanzo invita a riflettere sul valore delle radici, sull’importanza della memoria e sulla forza dell’amore di fronte alle avversità.