
Un premio letterario con uno sguardo al sociale
Il Premio Letterario “Città di Castello”, giunto alla sua edizione 2025, si distingue per la sua attenzione non solo alla promozione della scrittura e della lettura, ma anche all’impegno sociale. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale “Tracciati virtuali”, è stata presentata a Roma presso la Società Dante Alighieri, partner dell’evento, e si propone come un punto di riferimento per scrittori di ogni fascia d’età e provenienza geografica.
Il premio si articola in tre sezioni principali: Narrativa, Saggistica e Poesia. Il bando, diffuso in 100mila copie tra librerie, biblioteche e fiere dell’editoria, sia in formato cartaceo che digitale, resterà aperto fino al 30 giugno. Accanto a queste, si affiancano sezioni speciali che rappresentano il cuore pulsante dell’impegno sociale del premio.
Sezioni speciali: un impegno concreto per il futuro
Tra le sezioni speciali, spicca “Mondi e Culture sulle sponde del Mediterraneo”, pensata per favorire il dialogo culturale, economico e politico tra l’Italia e i Paesi del Mediterraneo. La sezione “Riprendiamoci il futuro” è invece dedicata agli studenti delle scuole superiori e delle università, con l’obiettivo di promuovere la crescita culturale dei giovani e contrastare fenomeni come bullismo, violenza ed emarginazione sociale.
Particolarmente significativa è la sezione permanente “Destinazione Altrove – La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”, unica nel suo genere in Italia, riservata alle persone detenute nei penitenziari italiani. Questa sezione mira a dare voce ai sentimenti e alle riflessioni di chi è privato della libertà, facilitando il reinserimento sociale attraverso la cultura e sensibilizzando la società civile.
Una giuria di prestigio e un festival letterario
Gli elaborati, tutti inediti, saranno valutati da una giuria di altissimo profilo, presieduta da Alessandro Masi, presidente della Società Dante Alighieri. Tra i giurati figurano giornalisti di spicco come Osvaldo Bevilacqua, Paolo Conti, Andrea Pancani, Benedetta Rinaldi, Marino Bartoletti e Antonio Padellaro, oltre alla regista e scrittrice Emanuela Mascherini, l’ambasciatore Claudio Pacifico e i docenti universitari Luciano Monti, Marinella Rocca Longo e Claudio Mattia Serafin.
La cerimonia di premiazione si terrà il 25 ottobre al Teatro comunale degli Illuminati, preceduta da una settimana di eventi letterari, reading e iniziative culturali che trasformeranno Città di Castello in un vero e proprio “festival della letteratura”. I primi due classificati di ogni sezione vedranno pubblicata la propria opera dalla casa editrice LuoghiInteriori, mentre il terzo classificato riceverà in premio l’opera di un artista italiano.
Un’opportunità per gli scrittori e un volano per il territorio
Alessandro Masi, presidente della Società Dante Alighieri e presidente di giuria del Premio, ha sottolineato come il premio rappresenti “una porta di ingresso per scrittori e poeti che non trovano spazio nell’editoria”, aggiungendo che l’obiettivo è anche quello di “sviluppare e promuovere con questo riconoscimento l’economia e la cultura di Città di Castello e del territorio umbro”. Masi ha inoltre evidenziato le potenzialità del digitale per ampliare i confini del premio, aprendo a una dimensione internazionale.
Antonio Vella, presidente dell’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali”, ha ribadito l’attenzione del premio agli aspetti sociali, sottolineando la volontà di “andare verso una direzione nuova, partendo da ciò che abbiamo fatto nel passato e dalla collaborazione di tanti protagonisti della cultura, del giornalismo, del cinema che hanno partecipato nelle precedenti 18 edizioni”.
Un premio che guarda al futuro della cultura e della società
Il Premio Letterario “Città di Castello” si conferma un’iniziativa di grande valore, capace di coniugare la promozione della scrittura e della lettura con un forte impegno sociale. L’attenzione alle tematiche contemporanee, il coinvolgimento dei giovani e l’apertura al mondo del carcere ne fanno un esempio virtuoso di come la cultura possa contribuire a costruire una società più inclusiva e consapevole.