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Esposto al Centro di Sicurezza Cibernetica
Il team legale della ONG Mediterranea Saving Humans, guidato dagli avvocati Fabio Lanfranca e Serena Romano, ha depositato un esposto presso il centro di sicurezza cibernetica della polizia di stato di Palermo. L’obiettivo è avviare un’indagine approfondita sullo spionaggio del telefono di Luca Casarini, fondatore dell’organizzazione, attraverso l’utilizzo dello spyware Graphite.
Spyware Graphite: Tecnologia di Spionaggio Israeliana
Lo spyware Graphite, sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, è al centro dell’attenzione. Questo software sofisticato è in grado di infiltrarsi nei dispositivi mobili e di estrarre dati sensibili, intercettare comunicazioni e monitorare l’attività dell’utente. L’utilizzo di tale strumento solleva gravi preoccupazioni in merito alla privacy e alla sicurezza delle comunicazioni.
Richiesta di Accertamenti e Responsabilità
L’avvocato Serena Romano ha dichiarato all’ANSA: “Chiediamo di accertare che tipo di attività sia stata svolta”. L’esposto mira a chiarire la natura dello spionaggio, identificare i dati compromessi e, soprattutto, individuare chi ha ordinato e autorizzato l’utilizzo dello spyware Graphite contro Luca Casarini. La ONG chiede che vengano accertate le responsabilità e che i colpevoli siano portati davanti alla giustizia.
Implicazioni per la Libertà delle ONG
Questo episodio solleva interrogativi inquietanti sulla sorveglianza delle organizzazioni non governative e sulla protezione dei loro membri. La possibilità che le comunicazioni di un fondatore di una ONG vengano intercettate illegalmente rappresenta una seria minaccia alla libertà di azione e alla capacità di operare in modo indipendente. L’indagine dovrà chiarire se vi siano state violazioni di legge e se siano stati compromessi dati sensibili relativi alle attività di soccorso in mare di Mediterranea Saving Humans.
Riflessioni sulla Sorveglianza e la Privacy
L’esposto presentato da Mediterranea Saving Humans pone l’accento su una questione cruciale: il diritto alla privacy e la protezione delle comunicazioni, soprattutto per chi opera in contesti delicati come il soccorso in mare. È fondamentale che le autorità competenti facciano piena luce su questa vicenda, garantendo che simili episodi non si ripetano e che la libertà delle ONG sia tutelata.