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La Conferenza Episcopale Venezuelana alza la voce contro il regime di Maduro
La Conferenza episcopale venezuelana (CEV) ha ribadito la sua ferma opposizione al governo di Nicolás Maduro, accusandolo di aver trasformato il Venezuela in un’autocrazia che semina paura e incertezza tra i cittadini. Durante l’Assemblea ordinaria annuale, in corso fino al 14 febbraio, i vescovi discuteranno delle gravi problematiche che affliggono il paese, tra cui la repressione politica, la militarizzazione, la crisi migratoria e l’egemonia del chavismo al potere.
Monsignor González de Zárate: “Il Venezuela è passato a un’autocrazia chiusa”
Il presidente della CEV, monsignor Jesús González de Zárate, arcivescovo di Valencia, ha espresso profonda preoccupazione per la deriva autoritaria del paese. “Il Venezuela è passato dall’essere un’autocrazia egemonica a un’autocrazia chiusa, con tutte le conseguenze che questo comporta”, ha dichiarato il prelato. Monsignor González de Zárate ha inoltre sottolineato come le contestate elezioni presidenziali del 28 luglio, in cui Maduro è stato dichiarato vincitore senza una trasparente verifica dei risultati, abbiano generato “paura, perplessità e preoccupazione” nella popolazione.
Elezioni senza garanzie e diritti umani violati
Secondo la CEV, le elezioni si sono svolte senza le necessarie garanzie democratiche, e l’insediamento di Maduro il 10 gennaio è avvenuto senza che la sua vittoria fosse adeguatamente dimostrata. La Conferenza episcopale ha posto all’ordine del giorno anche la grave situazione dei diritti umani nel paese, gli arresti arbitrari, la profonda crisi economica e sociale, il declino della democrazia e l’impatto delle sanzioni internazionali sulla vita dei cittadini venezuelani. Al termine dei lavori, la CEV pubblicherà un documento pubblico che farà il punto sulla situazione del paese.
La risposta del governo: la Chiesa è parte dell’opposizione
In risposta alle critiche della Chiesa, il potente ministro degli Interni, Diosdado Cabello, ha accusato la gerarchia ecclesiastica di essere parte integrante dell’opposizione politica. “Non c’è bisogno di fare distinzione tra gerarchia ecclesiastica e opposizione, perché la gerarchia ecclesiastica fa parte dell’opposizione venezuelana”, ha affermato Cabello, aggiungendo che le opinioni dei vescovi sono sempre legate ai loro interessi politici e quindi non sorprendono il governo.
Un paese alla deriva tra crisi e repressione
La situazione in Venezuela appare sempre più critica, con una Chiesa Cattolica che si erge a voce critica contro un regime accusato di derive autoritarie. Le accuse reciproche tra governo e gerarchia ecclesiastica non fanno altro che aumentare la tensione in un paese già provato da una profonda crisi economica e sociale. La comunità internazionale guarda con preoccupazione agli sviluppi della situazione, auspicando un ritorno alla democrazia e al rispetto dei diritti umani.