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Incontro con Netanyahu e appello alla responsabilità
Matteo Salvini ha incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, in un momento che definisce di “ore delicate”. Al centro del colloquio, le dinamiche attuali e future nella regione. Salvini ha espresso la sua speranza che prevalga il buonsenso, affinché non si torni indietro rispetto ai progressi compiuti. L’appello è chiaro: evitare passi falsi che possano compromettere la stabilità e la pace.
Condanna dei paragoni tra Trump e Hamas
Il vicepremier ha espresso forte disapprovazione per alcuni media che hanno equiparato le dichiarazioni dell’ex presidente americano Donald Trump alle posizioni di Hamas. Salvini ha definito “orrendo” il solo accostamento tra le parole di un’organizzazione terroristica, che mira all’eradicazione di Israele, e quelle di un leader politico di rilievo internazionale. Ha sottolineato come l’eliminazione di Hamas sia un presupposto fondamentale per qualsiasi discorso di pace e stabilità nella regione.
Colloquio con il presidente della Knesset Amir Ohana
Salvini ha incontrato anche il presidente della Knesset (il parlamento israeliano), Amir Ohana. L’incontro è stato un’occasione per ribadire l’amicizia e la cooperazione tra Italia e Israele, e per valutare le implicazioni politiche derivanti dagli eventi del 7 ottobre. Salvini ha riconosciuto Israele come un “baluardo del mondo libero” e ha espresso l’auspicio che si possa aprire una nuova fase per il Medio Oriente.
Critiche agli organismi internazionali
Il vicepremier italiano ha ribadito le sue perplessità riguardo alle posizioni assunte da alcuni organismi internazionali, come la Corte Penale Internazionale (CPI). Salvini ha espresso dubbi sulla loro imparzialità e sulla loro capacità di contribuire positivamente alla risoluzione dei conflitti nella regione.
Un viaggio in un momento cruciale
La visita di Salvini a Gerusalemme avviene in un momento di alta tensione e incertezza. Le sue dichiarazioni riflettono la complessità della situazione e la necessità di un approccio equilibrato e responsabile. L’appello al buonsenso e la condanna dei paragoni inappropriati evidenziano la volontà di contribuire a un dialogo costruttivo, pur mantenendo una posizione ferma contro il terrorismo e a sostegno di Israele.