
Un ritorno alle origini con lo sguardo al futuro
Rocco Hunt, a 30 anni, si prepara a calcare per la terza volta il palco del Festival di Sanremo, portando con sé il brano ‘Mille vote ancora’. Un ritorno che segna una tappa importante nel suo percorso artistico e personale, a nove anni dalla sua ultima partecipazione. L’artista, che nel 2014 trionfò tra i Giovani con ‘Nu juorno buono’, aprendo la strada all’hip hop e al dialetto napoletano, torna ora con una maturità diversa, arricchita dall’esperienza e dalla paternità. Il brano è un omaggio alle sue radici, un racconto di nostalgia per gli amici, il quartiere e la sua terra, ma anche un inno alla speranza e alla positività, elementi che caratterizzano il suo percorso di crescita.
La nostalgia e l’orgoglio di un ragazzo partito dal basso
‘Mille vote ancora’ è un brano che ripercorre il viaggio di Rocco Hunt dalla periferia di Salerno fino al successo nazionale e internazionale. Un percorso non privo di ostacoli, segnato da pregiudizi e scetticismo nei confronti del rap e del dialetto napoletano. L’artista ricorda gli amici e i familiari che, preoccupati per il suo futuro, lo invitavano a intraprendere una professione più tradizionale. Ma Rocco Hunt ha creduto nel suo talento e nella sua passione, e oggi raccoglie i frutti del duro lavoro. Nel brano, l’artista esprime la nostalgia per la sua terra, per la vita lenta e per l’odore del caffè dalla moka, ma anche la consapevolezza delle difficoltà e delle poche opportunità che Salerno offre ai giovani. Un mix di sentimenti che lo hanno spinto a partire, ma che non hanno mai cancellato il suo legame con le origini.
Il napoletano a Sanremo: una battaglia vinta
Rocco Hunt è stato un pioniere nel portare il dialetto napoletano sul palco di Sanremo, aprendo la strada a una nuova generazione di artisti. La sua vittoria nel 2014 ha segnato un punto di svolta, sdoganando il dialetto e il rap e aprendo la strada a nuove sonorità e contaminazioni. L’artista si dice orgoglioso di aver contribuito a questo cambiamento, tanto da aver spinto Amadeus a modificare il regolamento del festival, permettendo a Geolier di gareggiare con un brano quasi interamente in dialetto. Un riconoscimento importante per la cultura napoletana e per la sua capacità di rinnovarsi e di dialogare con il mondo.
Omaggio a Pino Daniele: un cerchio che si chiude
Nella serata delle cover, Rocco Hunt, insieme a Clementino, omaggerà Pino Daniele con ‘Yes I Know My Way’. Una scelta non casuale, ma dettata da un profondo legame con il cantautore napoletano, considerato un’icona e un punto di riferimento per la sua generazione. L’artista ricorda con emozione l’ultima volta che Pino Daniele cantò ‘Yes I Know My Way’ al Palapartenope, quando lui e Clementino erano sul palco come ospiti. Un cerchio che si chiude, un omaggio sentito e rispettoso a un artista che ha saputo raccontare Napoli e il Sud con la sua musica.
Rocco Hunt e le polemiche sui testi violenti: un invito all’analisi e alla comprensione
Rocco Hunt si esprime anche sulle polemiche riguardanti i testi violenti di alcuni suoi colleghi rapper. L’artista invita ad andare a fondo, a non giudicare estrapolando singole frasi, ma a immergersi nell’immaginario e nel contesto culturale di un genere che va oltre la semplice provocazione. Rocco Hunt si dichiara contrario a ogni forma di censura e sottolinea l’importanza dell’educazione genitoriale nel guidare i giovani a comprendere e interpretare i messaggi della musica.
Progetti futuri: Reggia di Caserta e Unipol Forum
Dopo il Festival di Sanremo, Rocco Hunt si dedicherà alla preparazione di due eventi live speciali: l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano. Due concerti che segnano un’ulteriore tappa nel suo percorso artistico, un’occasione per celebrare il successo e per condividere la sua musica con il pubblico.
Un artista che guarda al futuro senza dimenticare le radici
Rocco Hunt si conferma un artista capace di coniugare la tradizione con l’innovazione, il dialetto con il linguaggio universale della musica. Un rapper gentile, un poeta urbano che sa raccontare le storie della sua terra, le difficoltà dei giovani e la speranza di un futuro migliore. Il suo ritorno a Sanremo è un segnale importante, un invito a valorizzare le diversità culturali e a credere nei propri sogni, anche quando tutto sembraremare contro.