La riapertura del caso e il rinvio a giudizio
La Corte d’Appello di Ancona ha riaperto il caso sui presunti falsi di Gino De Dominicis, disponendo il rinvio a giudizio per undici persone, tra cui Marta Massaioli, ex assistente e compagna dell’artista. Il processo avrà inizio il 9 ottobre presso il Tribunale di Pesaro. La decisione della Corte accoglie l’appello della Procura contro l’assoluzione dall’accusa di associazione per delinquere e contro il non doversi procedere per prescrizione per ricettazione e falso, precedentemente dichiarate dal GUP pesarese.
Un’indagine complessa e ramificata
L’indagine, iniziata a Roma nel 2012, ha coinvolto un numero considerevole di opere attribuite a Gino De Dominicis, artista noto per la sua originalità e la sua avversione alle etichette. Il procedimento è stato poi trasferito a Pesaro per competenza territoriale. Tra le persone coinvolte figurava anche Vittorio Sgarbi, amico di De Dominicis, che è stato prosciolto. La complessità del caso è testimoniata anche da un’altra tranche processuale, svoltasi a Bolzano, dove Marta Massaioli è stata assolta con formula piena nel settembre 2022.
Le accuse e le difese
Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione di opere false di Gino De Dominicis. Marta Massaioli, difesa dall’avvocato Matteo Mangia, ha sempre respinto le accuse, sostenendo l’autenticità delle opere in questione e la sua buona fede. La Procura, al contrario, ritiene di avere elementi sufficienti per dimostrare la falsità delle opere e il coinvolgimento degli imputati in un’organizzazione criminale.
Gino De Dominicis: un artista fuori dagli schemi
Gino De Dominicis (1947-1998) è stato una figura eccentrica e controversa nel panorama artistico italiano del secondo dopoguerra. La sua opera, difficilmente catalogabile, spaziava dalla pittura alla scultura, dalla performance all’installazione, con un’attenzione particolare al concetto di immortalità e all’enigmaticità dell’esistenza. La sua volontà di sfuggire a qualsiasi forma di classificazione e la sua personalità sfuggente hanno contribuito a creare un alone di mistero attorno alla sua figura e alla sua opera, rendendo ancora più delicata la questione dell’autenticità delle sue opere.
L’importanza dell’autenticità nell’arte
Il processo sui presunti falsi di Gino De Dominicis solleva questioni cruciali sull’autenticità nell’arte e sul ruolo degli esperti nella sua valutazione. La vicenda evidenzia la difficoltà di stabilire con certezza l’attribuzione di un’opera, soprattutto quando si tratta di artisti eccentrici e poco inclini a lasciare tracce documentali. La sentenza del Tribunale di Pesaro avrà un impatto significativo sul mercato dell’arte e sulla reputazione di Gino De Dominicis.