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Un protagonista della musica italiana del Novecento
Nato a Milano nel 1911 in una famiglia di musicisti, Nino Rota è stato una figura di spicco nel panorama musicale italiano del XX secolo. Protetto da Arturo Toscanini e allievo di illustri maestri come Giacomo Orefice, Ildebrando Pizzetti e Alfredo Casella, Rota ha lasciato un’impronta indelebile con oltre centocinquanta colonne sonore che hanno arricchito e completato le visioni poetiche di grandi autori cinematografici.
Un compositore a 360 gradi
Nino Rota non si è limitato alla musica per film, ma ha dimostrato la sua versatilità spaziando in diversi generi musicali: dall’opera lirica alla sinfonica, dai concerti alla musica strumentale, senza trascurare la musica leggera (come la celebre “Viva la pappa col pomodoro”) e quella sacra. La sua opera più famosa, “Il cappello di paglia di Firenze”, è un classico del repertorio operistico, recentemente riproposta dal Teatro alla Scala.
Omaggio della Cineteca di Bologna
In occasione dell’uscita del libro “Nino Rota. Storia del mago Doppio e della fata Giglia” di Francesco Lombardi, la Cineteca di Bologna rende omaggio al maestro con una rassegna al Modernissimo, in programma dal 12 al 26 febbraio. La rassegna celebra il suo genio musicale e il suo contributo fondamentale al cinema italiano.
Il sodalizio con Federico Fellini
Il nome di Nino Rota è indissolubilmente legato a quello di Federico Fellini, con cui ha collaborato dal 1952, anno de “Lo sceicco bianco”, fino a “Prova d’orchestra” (18/2) del 1979, anno della scomparsa del compositore. La rassegna include capolavori come “Otto e mezzo” (24/2), “Il Casanova” (21/2) e “Amarcord” (26/2). Fellini descriveva così il loro metodo di lavoro: “Mi metto vicino al pianoforte, dove Nino siede, e gli spiego esattamente quello che vorrei”, e la musica nasceva spontaneamente, in perfetta sintonia con l’immagine. Rota stesso spiegava di sentire “affiorare delle idee che mi pareva fossero proprio congeniali allo spirito del film”.
Collaborazioni con altri grandi registi
Oltre al sodalizio con Fellini, la rassegna presenta i film realizzati per altri registi, a partire dall’esordio nel 1933 con “Treno popolare” di Raffaello Matarazzo (25/2), passando per “Il Padrino” di Coppola (13/2) del 1972, “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (14/2) e “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli (17/2). Un’occasione unica per apprezzare la versatilità e il talento di Rota in contesti cinematografici diversi.
Un’eredità musicale senza tempo
La rassegna della Cineteca di Bologna rappresenta un’imperdibile opportunità per riscoprire e celebrare il genio di Nino Rota, un compositore che ha saputo creare un linguaggio musicale unico e inconfondibile, capace di emozionare e commuovere generazioni di spettatori. La sua musica, profondamente radicata nella tradizione italiana, ha saputo dialogare con le immagini del cinema, creando un connubio indissolubile e contribuendo a definire l’identità del cinema italiano nel mondo.