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L’allarme di Confindustria sulla guerra dei dazi
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha lanciato un allarme chiaro e diretto riguardo alle conseguenze negative della guerra dei dazi sull’economia italiana. Durante il convegno “Energia e sostenibilità. Le sfide del futuro”, organizzato da Qn Quotidiano Nazionale, Orsini ha sottolineato l’importanza cruciale delle esportazioni per l’Italia, che attualmente ammontano a 626 miliardi di euro con l’obiettivo di raggiungere i 700 miliardi.
Necessità di un negoziato immediato con gli Stati Uniti
Orsini ha insistito sulla necessità di avviare immediatamente negoziati con gli Stati Uniti per mitigare i danni derivanti dai dazi. Ha evidenziato la possibilità di un’azione coordinata a livello europeo, auspicando che l’Unione Europea agisca in modo compatto. In particolare, ha suggerito che il Presidente del Consiglio italiano possa svolgere un ruolo chiave nel facilitare un accordo negoziale.
Settori strategici e criticità
Il presidente di Confindustria ha identificato alcuni settori fondamentali per l’Europa, tra cui l’acquisto di gas ed energia e il settore della difesa, che richiedono interventi rapidi e risolutivi. Ha inoltre specificato che i dazi sull’acciaio e l’alluminio risalgono al 2018, sottolineando l’importanza strategica del mercato statunitense per l’Italia e la necessità di evitare di perderlo.
Interventi di Eni e Snam al convegno
Oltre all’intervento di Emanuele Orsini, il convegno ha visto la partecipazione di figure di spicco come l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier. Le loro relazioni hanno contribuito ad arricchire il dibattito sulle sfide future legate all’energia e alla sostenibilità.
Una riflessione sull’importanza della diplomazia economica
La dichiarazione di Orsini mette in luce quanto la diplomazia economica sia essenziale per proteggere gli interessi nazionali in un contesto globale sempre più competitivo. La capacità dell’Europa di agire unitariamente e di negoziare efficacemente con partner strategici come gli Stati Uniti sarà determinante per il futuro economico del continente.