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Un Gesto Scellerato Durante un Momento Simbolico
In un momento che avrebbe dovuto celebrare l’unione e la cooperazione transfrontaliera, l’inaugurazione di ‘Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura’ è stata offuscata da un atto vandalico che ha immediatamente sollevato indignazione e preoccupazione. L’Associazione Partigiani Osoppo ha espresso la propria condanna in una nota, definendo l’atto “deplorevole e inaccettabile”, sottolineando come manchi di rispetto alla memoria delle vittime e comprometta gli sforzi di dialogo tra le comunità coinvolte.
Le Ferite Ancora Aperte del Passato
L’Associazione Partigiani Osoppo ha colto l’occasione per riflettere su come, nonostante i gesti simbolici e le cerimonie, persistano problemi irrisolti che affondano le radici in un passato doloroso. “Sono trascorsi oltre 15 anni dall’apertura dei confini fra l’Italia e la Slovenia, eppure è evidente che ci sono ancora problemi irrisolti che nemmeno le cerimonie simboliche riescono a superare”, si legge nella nota. Questo atto vandalico, secondo l’associazione, riapre vecchie ferite e ripropone questioni irrisolte legate al confine orientale.
Una Frattura Profonda: Da Malga Bala a Porzûs
La nota dell’Associazione Partigiani Osoppo delinea una “frattura” che parte da Malga Bala e prosegue sino alle malghe di Porzûs, luogo in cui 18 partigiani della Brigata Osoppo furono uccisi nel febbraio 1945. L’associazione estende questa frattura alle “decine e decine di sfortunati” uccisi dalla Resistenza comunista sul Collio, a Gorizia, a Trieste (che subì 40 giorni di occupazione titina), e infine all’Istria, Fiume e la Dalmazia, terre cedute alla Jugoslavia che costrinsero 300mila italiani all’esilio.
Il Contesto Storico e le Tensioni Irrisolte
L’atto vandalico e la reazione dell’Associazione Partigiani Osoppo si inseriscono in un contesto storico complesso e delicato. Le foibe, l’esodo giuliano-dalmata e le divisioni ideologiche del secondo dopoguerra continuano a pesare sulla memoria collettiva e sulle relazioni tra Italia e Slovenia. La scelta di Gorizia come capitale europea della cultura rappresenta un tentativo di superare queste divisioni e costruire un futuro di collaborazione e comprensione reciproca, ma episodi come questo dimostrano quanto sia ancora lungo e tortuoso il cammino verso la riconciliazione.
Riflessioni sulla Memoria e la Riconciliazione
L’atto vandalico a Gorizia, pur nella sua gravità, offre l’opportunità di riflettere sulla necessità di un approccio più profondo e consapevole alla memoria storica. Le celebrazioni e i gesti simbolici sono importanti, ma non sufficienti a superare le divisioni del passato. È fondamentale promuovere un dialogo aperto e onesto, basato sul rispetto reciproco e sulla volontà di comprendere le diverse narrazioni. Solo così sarà possibile costruire un futuro di pace e collaborazione tra le comunità coinvolte.