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La condizione di Zelensky per il dialogo
Volodymyr Zelensky, in un’intervista rilasciata alla televisione britannica Itv e ripresa dal Guardian, ha espresso la sua disponibilità a intraprendere qualsiasi forma di dialogo per porre fine al conflitto con la Russia. Tuttavia, questa apertura è vincolata alla ricezione di garanzie di sicurezza concrete da parte degli Stati Uniti e dell’Europa. “Se avessi la consapevolezza che l’America e l’Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo”, ha dichiarato il presidente ucraino.
Il rischio di un conflitto congelato
Zelensky ha messo in guardia contro il pericolo di un conflitto congelato, definendolo una potenziale anticamera per future aggressioni. “Un conflitto congelato porterà a più aggressioni ancora e ancora”, ha affermato, sottolineando come una soluzione parziale o temporanea non farebbe altro che rimandare il problema e lasciare l’Ucraina vulnerabile a nuovi attacchi. Il presidente ha inoltre evidenziato che una situazione di stallo non premierebbe nessuno, ma rappresenterebbe una sconfitta per tutte le parti coinvolte, inclusi gli Stati Uniti.
L’appello a Donald Trump
In riferimento alla recente telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, Zelensky ha lanciato un appello diretto all’ex presidente americano. “Trump non ha bisogno solo di porre fine alla guerra, ha bisogno di agire in modo che Putin non abbia più alcuna possibilità di muoverci guerra”, ha detto Zelensky, come riportato da Reuters. Il leader ucraino ha sottolineato che una vera vittoria consisterebbe nel creare una situazione in cui la Russia non possa più rappresentare una minaccia per l’Ucraina.
Le garanzie di sicurezza come prerequisito
Zelensky ha ribadito la necessità di evitare che si ripeta l’esperienza degli accordi di pace e dei colloqui che hanno preceduto l’invasione russa del febbraio 2022, i quali non hanno portato a risultati concreti. Per questo motivo, ha insistito sull’importanza di mettere in atto garanzie di sicurezza solide e affidabili. “Se ci sono garanzie di sicurezza, allora possiamo parlare di una fine della ‘fase calda’ della guerra”, ha spiegato. “Dovete capire che abbiamo bisogno di sapere esattamente come finirà questa guerra. Che siamo tutti dalla stessa parte dell’America e dell’Europa”.
Un’apertura condizionata che riflette la complessità del conflitto
Le dichiarazioni di Zelensky rivelano una strategia complessa, in cui l’apertura al dialogo è strettamente legata alla garanzia di un sostegno internazionale concreto e duraturo. La richiesta di garanzie di sicurezza da parte di USA ed Europa non è solo una condizione per avviare i negoziati, ma anche un segnale della sfiducia ucraina verso possibili accordi fragili o temporanei. Questa posizione riflette la consapevolezza che una pace duratura può essere raggiunta solo attraverso un impegno solido e condiviso della comunità internazionale, capace di dissuadere future aggressioni russe.