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La Crociata di Trump Contro gli Sprechi
Donald Trump, sempre attento a scovare sprechi nel bilancio pubblico, ha puntato il dito contro il penny, la moneta da un centesimo degli Stati Uniti. Nonostante sia impegnato su fronti internazionali come la situazione in Ucraina e Gaza, il presidente non trascura i dettagli apparentemente minori. Dopo aver criticato le cannucce di carta e promosso il ritorno a quelle di plastica, ora è il turno del penny, nato insieme al dollaro nel 1793. Trump ha ordinato al Tesoro di interromperne la produzione, definendola uno spreco, dato che il costo di conio supera il valore della moneta stessa. “Liberiamoci degli sprechi, anche se un penny alla volta”, ha scritto Trump sul suo social Truth, sottolineando la sua determinazione a eliminare le spese superflue.
Il Potere Decisionale e i Costi del Penny
Non è del tutto chiaro se il presidente abbia l’autorità per bloccare la produzione del penny. La Costituzione americana attribuisce al Congresso, e non al Tesoro o alla Federal Reserve, il potere di autorizzare il conio delle monete. Tuttavia, Trump ha sollevato un punto valido: i penny costano più di quanto valgono. Da anni, esperti economici suggeriscono di eliminarli. Nel 2023, produrre e distribuire un penny è costato 3,69 centesimi. Questo significa che, considerando il valore nominale di un centesimo, si registra una perdita di 2,69 centesimi per ogni penny prodotto.
L’Opposizione e l’Attaccamento Sentimentale
Nonostante le argomentazioni economiche a favore dell’eliminazione, l’opposizione al ritiro del penny è significativa. L’organizzazione “Americans for Common Cents” sostiene che abolire il penny non porterà risparmi, ma anzi, imporrà una sorta di tassa di un centesimo sui consumatori. Questo perché i prezzi che terminano con 99 centesimi verrebbero arrotondati all’unità superiore. Alcuni esperti ritengono che l’attaccamento al penny sia simile a quello di Zio Paperone per la sua “Numero Uno”, la prima moneta guadagnata. Zio Paperone conservava la sua moneta per valore affettivo, pur convertendo tutte le altre in banconote. Allo stesso modo, chi si oppone alla scomparsa del penny sembra guidato più dal sentimentalismo che da ragioni economiche. La convinzione generale è che, alla fine, il penny sarà abbandonato e relegato a un ricordo senza valore economico.
Un Centesimo di Valore, un Tuffo nel Passato
La battaglia di Trump contro il penny solleva interrogativi interessanti sul valore simbolico e pratico del denaro. Mentre l’eliminazione del penny potrebbe sembrare una mossa logica dal punto di vista economico, essa tocca anche corde emotive legate alla storia e alla tradizione. Forse, come per la “Numero Uno” di Zio Paperone, il vero valore del penny risiede nel ricordo che esso evoca, più che nel suo potere d’acquisto.