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L’arte confiscata alla criminalità organizzata diventa patrimonio pubblico
Reggio Calabria si fa palcoscenico di un evento culturale di grande rilevanza sociale: l’inaugurazione della mostra “SalvArti, dalle confische alle collezioni pubbliche” presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”. L’esposizione, già acclamata a Roma e Milano, porta in riva allo Stretto un tesoro artistico di inestimabile valore, composto da opere di maestri quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano e Robert Rauschenberg, Christo, sottratte alle mani della criminalità organizzata e restituite alla fruizione pubblica.
Un percorso espositivo tra legalità e bellezza
La mostra, visitabile fino al 27 aprile 2025, non è solo un’occasione per ammirare capolavori dell’arte moderna e contemporanea, ma anche un’importante testimonianza del ruolo dello Stato nella lotta alla criminalità e nella tutela del patrimonio culturale. Come sottolineato durante la presentazione, “SalvArti” vuole riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il valore fondamentale della legalità, mostrando come i beni confiscati alla mafia possano essere trasformati in strumenti di crescita culturale e sociale.
Un progetto corale per la cultura della legalità
L’esposizione è parte integrante del progetto “Arte per la cultura della legalità”, nato dalla collaborazione tra la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, l’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il Comune di Milano e la Città Metropolitana di Reggio Calabria, con il sostegno del Ministero dell’Interno. Un’iniziativa congiunta che mette in risalto l’impegno delle istituzioni coinvolte nel recupero, nell’autenticazione e nella valorizzazione di queste opere d’arte, con un ruolo di primo piano svolto dal Comando carabinieri Tutela del patrimonio culturale e dalla Guardia di finanza.
Un viaggio nell’arte del Novecento e Duemila
Le oltre 80 opere in mostra offrono un’ampia panoramica sull’evoluzione dell’arte dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, ripercorrendo le principali correnti artistiche e i linguaggi espressivi del tempo. Il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, permette al visitatore di immergersi nella creatività di artisti che hanno segnato la storia dell’arte, offrendo spunti di riflessione sul rapporto tra arte, società e potere.
Il futuro delle opere: tra musei nazionali e Reggio Calabria
Al termine delle esposizioni di Milano e Reggio Calabria, il primo gruppo di opere, frutto di una confisca definitiva nel 2018, sarà destinato a diversi musei nazionali, tra cui la Pinacoteca di Brera – Palazzo Citterio a Milano, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e il Museo delle Civiltà a Roma, Castel Sant’Elmo e il Museo del Novecento a Napoli, e la Galleria nazionale di Cosenza. Il secondo gruppo di 22 opere rimarrà invece a Reggio Calabria, arricchendo la collezione permanente del Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, che già dal 2016 ospita oltre 100 opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata.
Un segnale di speranza e rinascita
La mostra “SalvArti” rappresenta un segnale di speranza e di rinascita per Reggio Calabria e per l’intero Paese. La restituzione alla collettività di un patrimonio artistico di tale valore è un simbolo tangibile della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata e un invito a riscoprire la bellezza e la forza dell’arte come strumento di cambiamento sociale.