![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67ab75e0e7547.jpg)
Trasferte di lusso per i furti di Rolex: il piano criminale
Un gruppo di truffatori, con base operativa a Genova, ha esteso il proprio raggio d’azione fino alle rinomate località turistiche della Spagna e della Costa Azzurra, prendendo di mira i Rolex di turisti benestanti. Questa espansione geografica è emersa in seguito a un’indagine dei Carabinieri, che ha svelato come la decisione sia stata presa dopo una serie di arresti che avevano colpito i membri della banda nel Nord Italia.
Le conversazioni intercettate tra i capi dell’organizzazione, Marco Macor e sua moglie Marica Mastroianni, rivelano la pianificazione meticolosa delle trasferte. “Partiamo e andiamo a fare orologi in Spagna?” chiede Macor alla donna, che risponde: “Ok ma io voglio poi tornare a continuare quello che so fare. Lo faccio da sette anni, non mi possono togliere quello che mi dà da mangiare”. Queste parole testimoniano la determinazione del gruppo a proseguire le attività illecite, nonostante i rischi e gli arresti precedenti.
Dettagli operativi e armi: la meticolosa preparazione dei colpi
Le indagini, condotte dai Carabinieri guidati dal colonello Michele Lastella e coordinati dai pm Luca Monteverde e Luca Scorza Azzarà, hanno documentato almeno due viaggi nell’estate del 2023 a Marbella, in Spagna, e in Costa Azzurra, tra Cannes e Nizza. L’ordinanza sottolinea come “le trasferte venivano pianificate nei minimi dettagli, tra cui il porto e l’utilizzo di armi”.
Marco Macor, noto anche per una sua apparizione nel film Gomorra di Matteo Garrone, è stato trovato in possesso di una pistola Beretta con la matricola abrasa al momento dell’arresto. Gli inquirenti ritengono che l’arma fosse una di quelle utilizzate durante le rapine ai turisti. Le indagini sono ora concentrate nel determinare il numero esatto di colpi messi a segno dalla banda e l’ammontare del bottino complessivo.
Tecniche di truffa e arresti: il bilancio dell’operazione
L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di 29 persone, accusate di aver compiuto almeno 45 colpi con un bottino stimato di 700 mila euro. La tecnica utilizzata consisteva nel simulare un incidente stradale causato da un presunto parente, per poi derubare le vittime approfittando della confusione e dello shock.
Le indagini proseguono per accertare eventuali complici e per recuperare la refurtiva. L’arresto del gruppo rappresenta un duro colpo per la criminalità transnazionale e un importante successo per le forze dell’ordine italiane.
Implicazioni e riflessioni sulla criminalità transfrontaliera
L’operazione dei Carabinieri di Genova mette in luce la crescente mobilità della criminalità organizzata, capace di sfruttare le opportunità offerte dal turismo di lusso in località internazionali come la Costa Azzurra e la Spagna. La pianificazione dettagliata e l’uso di armi sottolineano la pericolosità di questi gruppi, che non esitano a valicare i confini nazionali per perseguire i propri interessi illeciti. È fondamentale rafforzare la cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine per contrastare efficacemente queste minacce e garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti.