![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67ab6edcb7c1f.jpg)
L’Italia arretra nella classifica globale della corruzione
L’edizione 2024 dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI), pubblicata da Transparency International, rivela un’Italia in affanno nella lotta alla corruzione. Il Paese si posiziona al 52° posto a livello globale e al 19° tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea. Un dato allarmante è il punteggio di 54, che segna un calo di due punti rispetto all’anno precedente. Questa diminuzione interrompe una tendenza positiva che durava da ben 13 anni, destando preoccupazione tra gli osservatori.
CPI: uno strumento di misurazione della corruzione percepita
L’Indice di Percezione della Corruzione è uno strumento elaborato annualmente da Transparency International. Esso valuta 180 Paesi e territori di tutto il mondo, basandosi sulla percezione della corruzione nel settore pubblico. L’indice si avvale di dati provenienti da 13 fonti esterne e riflette le opinioni di esperti nel campo. I punteggi variano da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello), offrendo una panoramica comparativa della situazione a livello globale.
Un’Europa occidentale in stagnazione
L’Indice di Percezione della Corruzione 2024 dipinge un quadro preoccupante per l’Europa occidentale. Nonostante rimanga la regione con il punteggio più alto (64), gli sforzi per contrastare la corruzione sembrano essersi fermati o addirittura diminuiti. Questo scenario solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche anticorruzione implementate e sulla necessità di un rinnovato impegno per promuovere la trasparenza e l’integrità.
Le parole chiave per il cambiamento: prevenzione, regolamentazione e cooperazione
Michele Calleri, presidente di Transparency International Italia, sottolinea l’importanza di tre elementi chiave per invertire la rotta: prevenzione, regolamentazione e cooperazione. “Prevenzione, regolamentazione e cooperazione sono le parole chiave per un’Europa e un’Italia che mettono al primo posto la lotta alla corruzione a tutti i livelli, a partire da quello culturale”, afferma Calleri. In particolare, la direttiva anticorruzione europea rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare gli standard anticorruzione in tutta la regione. A livello nazionale, è fondamentale regolamentare questioni delicate come il conflitto di interessi e il lobbying, al fine di garantire una maggiore trasparenza e responsabilità.
Un campanello d’allarme per l’Italia
Il calo del punteggio dell’Italia nell’Indice di Percezione della Corruzione rappresenta un campanello d’allarme. È fondamentale che il governo e le istituzioni intensifichino gli sforzi per contrastare la corruzione, promuovendo la trasparenza, rafforzando i controlli e adottando misure concrete per prevenire e punire i comportamenti illeciti. Solo attraverso un impegno costante e determinato sarà possibile ripristinare la fiducia dei cittadini e migliorare la reputazione del Paese a livello internazionale.