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L’arresto di Biagio Pilieri e le accuse
Biagio Pilieri, giornalista italo-venezuelano di 59 anni, è stato arrestato a Caracas il 28 agosto 2024 e rinchiuso nell’Helicoide, la sede dei servizi segreti venezuelani (Sebin) nota per le torture ai detenuti. Pilieri, figlio di emigrati siciliani, è accusato formalmente di terrorismo e tradimento alla patria. La Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) ha denunciato l’arresto, sottolineando che Pilieri è un giornalista e politico che si è battuto contro la chiusura di organi di informazione e la censura nel Paese. La sua famiglia denuncia che, dall’arresto, nessuno ha potuto parlargli, nemmeno i suoi avvocati, e la sua posizione è stata localizzata solo tramite il GPS del suo telefonino.
Le reazioni e le richieste di aiuto
Il partito democratico cristiano Convergencia, di cui Pilieri è coordinatore, ha dichiarato che l’unico reato di Pilieri è essere un politico in Venezuela. Pilieri è stato sindaco di Bruzual dal 2000 al 2004 e deputato al Parlamento di Caracas dal 2011 al 2021. I suoi compagni di partito esprimono preoccupazione per le sue condizioni di salute, definendole “delicate”, e richiedono il suo rilascio immediato. La famiglia ha scritto all’ambasciatore venezuelano Giovanni Umberto De Vito e al ministro degli Esteri Antonio Tajani, chiedendo aiuto per il suo rilascio. Tajani si sta già occupando degli italiani detenuti in Venezuela a seguito della repressione degli oppositori voluta da Maduro, tra cui il cooperante Alberto Trentini. La Fnsi chiede al governo italiano di intervenire presso le autorità venezuelane per ottenere il trasferimento di Pilieri in Italia, data la sua cittadinanza italiana.
L’appello di Marinellys Tremamunno
Marinellys Tremamunno, giornalista professionista italo-venezuelana, sta sensibilizzando l’opinione pubblica sul caso, sottolineando che il governo italiano ha il dovere di proteggere i diritti di tutti i suoi cittadini, senza discriminazioni tra chi possiede il doppio passaporto e chi è solo cittadino italiano. Secondo Tremamunno, una volta in salvo in Italia, Pilieri potrà continuare a fare opposizione politica senza mettere a rischio la sua vita.
Il contesto politico venezuelano
La vicenda di Biagio Pilieri si inserisce in un contesto politico venezuelano segnato da repressione e violazioni dei diritti umani. Il regime di Nicolás Maduro è stato più volte accusato da organizzazioni internazionali e governi stranieri di limitare la libertà di espressione, perseguitare gli oppositori politici e ricorrere a pratiche di tortura nelle carceri. L’Helicoide, dove Pilieri è detenuto, è tristemente nota per essere un luogo di detenzione arbitraria e violazioni dei diritti umani. La situazione dei detenuti politici in Venezuela è una questione di crescente preoccupazione per la comunità internazionale.
Un appello alla responsabilità e alla tutela dei diritti
La detenzione di Biagio Pilieri solleva gravi preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa e ai diritti umani in Venezuela. L’impegno del governo italiano è cruciale per garantire la sua protezione e il suo rilascio. È fondamentale che le autorità italiane esercitino pressioni diplomatiche per assicurare che Pilieri riceva un trattamento giusto e che i suoi diritti siano rispettati, in linea con i principi fondamentali di democrazia e libertà di espressione. La solidarietà e l’attenzione internazionale possono fare la differenza per proteggere i giornalisti e gli attivisti che si battono per la verità e la giustizia in contesti difficili come quello venezuelano.