![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67aa1a22bb4ab.jpg)
Incursione non autorizzata a Palazzo d’Accursio
Nella serata di ieri, un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale ha compiuto un gesto non autorizzato all’interno del Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna. Durante una fiaccolata commemorativa delle Foibe, i militanti sono entrati nell’edificio, chiuso al pubblico, per deporre una corona in ricordo delle vittime. L’azione, definita dal Comune come un'”incursione abusiva”, è avvenuta senza alcun preavviso o accordo con l’amministrazione locale.
Accuse e repliche: il ruolo di Fratelli d’Italia
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha espresso la sua indignazione per l’accaduto, denunciando la presunta facilitazione dell’ingresso da parte di esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui il capogruppo Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami, e la consigliera comunale Zuntini. Secondo Lepore, Zuntini avrebbe chiesto alla Polizia locale di consentire l’accesso dei militanti attraverso l’ingresso riservato al personale politico. “Inaccettabile quanto accaduto questa sera”, ha tuonato Lepore, annunciando che chiederà conto di questo “oltraggio” e sporgerà denuncia.
Galeazzo Bignami ha respinto con forza le accuse, annunciando una querela per calunnia e diffamazione. Bignami ha dichiarato che la corona è stata deposta all’esterno del Comune e che la sua presenza si è limitata a questo. Ha aggiunto che due consigliere avrebbero successivamente citofonato per essere fatte entrare, presumibilmente per proteggere la corona.
La reazione politica e le implicazioni
L’episodio ha scatenato un’ondata di reazioni politiche a Bologna. Il sindaco Lepore ha espresso preoccupazione per quella che ha definito una “ebbrezza per gesta del ventennio” da parte dell’estrema destra. La vicenda solleva interrogativi sul rispetto delle istituzioni e sulla gestione della memoria storica. Le accuse incrociate tra le diverse forze politiche rischiano di esacerbare ulteriormente il clima politico in città.
Il Giorno del Ricordo e la sua importanza
Il Giorno del Ricordo, celebrato il 10 febbraio, è una ricorrenza nazionale italiana istituita per commemorare le vittime delle Foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Le Foibe sono cavità carsiche utilizzate, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, per occultare i corpi di persone uccise, in particolare italiani. L’esodo giuliano-dalmata fu la migrazione forzata di gran parte della popolazione italiana dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, territori ceduti alla Jugoslavia. Il Giorno del Ricordo è un momento importante per onorare la memoria delle vittime e per promuovere la riflessione su un capitolo doloroso della storia italiana.
Riflessioni sull’accaduto e la memoria condivisa
L’episodio di Bologna solleva interrogativi sulla gestione della memoria storica e sul rispetto delle istituzioni. Indipendentemente dalle responsabilità individuali, è fondamentale che tutte le forze politiche si impegnino a promuovere un dialogo costruttivo e una memoria condivisa, nel rispetto delle vittime e della verità storica. La strumentalizzazione politica di eventi tragici come le Foibe non fa altro che alimentare divisioni e ostacolare la riconciliazione.