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Un tesoro ritrovato: il diario segreto di Joan Didion
A venticinque anni dalla sua stesura, il diario segreto di Joan Didion, intitolato ‘Notes to John’, sta per essere pubblicato, offrendo uno sguardo senza precedenti nella vita interiore della celebre autrice. Ritrovato tra le carte del suo appartamento a Manhattan dopo la sua morte nel 2021, il manoscritto raccoglie le riflessioni di Didion, annotate dopo le sedute con il suo psichiatra, intorno al suo 65esimo compleanno. Questi appunti rivelano le sue battaglie contro l’alcol, la depressione, il complesso rapporto con la figlia adottiva Quintana, e le sue preoccupazioni riguardo alla legacy che avrebbe lasciato dietro di sé.
I 46 capitoli, indirizzati al marito John Gregory Dunne, offrono un ritratto intimo e senza filtri di un anno cruciale nella vita della scrittrice, un periodo di profonda introspezione e lotta personale. La scoperta di questo diario, custodito in una cartella senza titolo, ha sorpreso amici e collaboratori, nessuno dei quali era a conoscenza della sua esistenza.
‘Notes to John’: un’opera postuma che fa discutere
La pubblicazione di ‘Notes to John’, prevista per aprile da Knopf, ha immediatamente acceso un dibattito nel mondo letterario. La decisione di pubblicare appunti personali, scritti nel contesto terapeutico, solleva interrogativi sulla volontà di Joan Didion e sul rispetto della sua privacy. L’agente Lynn Nesbit e le editor Shelley Wanger e Sharon DeLano, tuttavia, sostengono che la cura con cui Didion ha stampato e archiviato i documenti suggerisce una sua intenzione di includerli nel suo archivio e di renderli accessibili al pubblico e agli studiosi.
Jordan Pavlin di Knopf descrive il diario come “un resoconto commovente e profondo di una vita di feroce impegno intellettuale” e “un racconto senza veli di una scrittrice profondamente consapevole della propria immagine pubblica”. Secondo Pavlin, la forza dell’arte di Didion risiede nella sua capacità di rivelare e omettere, ma ‘Notes to John’ si distingue per la sua totale mancanza di omissioni.
Eredità e controversie: il confine tra pubblico e privato
Nonostante le argomentazioni a favore della pubblicazione, alcuni critici sollevano dubbi sulla legittimità di rendere pubblici scritti così intimi. Ricordano come la stessa Didion si fosse espressa contro lo sfruttamento postumo delle opere di autori famosi, definendolo un tradimento. In un saggio del 1998 sullo sfruttamento dell’eredità di Ernest Hemingway, Didion aveva affermato che un’opera dovrebbe essere pubblicata solo se l’autore la ritiene pronta, cosa che Hemingway non pensava.
Va notato, tuttavia, che la stessa Didion non si era mai sottratta al rivelare aspetti intimi della sua vita, affrontando apertamente i suoi problemi mentali in un’epoca in cui tali confessioni erano rare. Opere come ‘L’Anno del Pensiero Magico’ e ‘Blue Nights’ testimoniano la sua volontà di condividere il suo dolore e le sue fragilità con il pubblico. Inoltre, due anni fa, i suoi oggetti personali, dai mobili agli occhiali da sole, sono stati messi all’asta per beneficenza, dimostrando una certa apertura verso la condivisione della sua vita con il mondo.
Un archivio aperto: la New York Public Library accoglie Joan e John
A partire dal 26 marzo, gli originali di ‘Notes to John’ saranno accessibili al pubblico come parte degli archivi congiunti di Joan Didion e John Gregory Dunne alla New York Public Library. Questa decisione sottolinea l’importanza di preservare e studiare l’opera e la vita di due figure fondamentali della letteratura americana.
La pubblicazione di ‘Notes to John’ e la sua inclusione nell’archivio pubblico offrono un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di Joan Didion, esplorando le sue fragilità, le sue paure e le sue lotte interiori. Questo diario segreto rappresenta un’aggiunta preziosa al corpus delle sue opere, arricchendo la nostra comprensione di una delle voci più influenti e originali del XX e XXI secolo.
Riflessioni sull’eredità di Joan Didion
La pubblicazione di ‘Notes to John’ solleva questioni complesse sull’eredità letteraria e sul diritto alla privacy degli autori. Da un lato, la possibilità di accedere ai pensieri più intimi di una figura come Joan Didion rappresenta un’opportunità straordinaria per studiosi e lettori. Dall’altro, è fondamentale interrogarsi sui limiti di tale accesso e sul rispetto della volontà dell’autore. In ogni caso, ‘Notes to John’ promette di essere un’opera di grande impatto, capace di suscitare emozioni e riflessioni profonde sulla vita, la morte, l’arte e la memoria.