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Citizen Lab: Un baluardo per i diritti digitali
Citizen Lab, un’organizzazione no-profit con sede presso l’Università di Toronto, si distingue da vent’anni per la sua dedizione alla protezione di giornalisti e attivisti dalle minacce informatiche. Il laboratorio, come sottolinea John Scott-Railton, senior researcher, non è un’azienda, ma un’istituzione accademica indipendente impegnata nella ricerca, nella difesa dei diritti umani e nella sicurezza digitale.
Graphite: Uno spyware mercenario e insidioso
Graphite, definito da Scott-Railton uno “spyware mercenario”, si distingue per la sua facilità d’uso e per la capacità di infettare i dispositivi attraverso attacchi “no-click”. Questo significa che la vittima non deve compiere alcuna azione, come cliccare su un link o scaricare un file, per essere infettata. Lo spyware sfrutta falle di sicurezza in applicazioni comuni, come WhatsApp, per infiltrarsi nel sistema. La sua pericolosità risiede anche nella sua capacità di eludere i sistemi di protezione antivirus, grazie a test approfonditi condotti dai suoi creatori.
La reazione di WhatsApp e l’importanza della collaborazione
Scott-Railton elogia la prontezza di WhatsApp nel chiudere la falla di sicurezza sfruttata da Graphite. Questa azione, secondo il ricercatore, non solo protegge gli utenti da attacchi specifici, ma contribuisce anche a scoraggiare l’industria dello spyware dal continuare queste pratiche.
Il caso italiano e la tutela della privacy
In riferimento al caso italiano, che ha visto tra le vittime il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e l’attivista Luca Casarini, Scott-Railton sottolinea l’importanza della tutela della privacy e la policy di Citizen Lab di non divulgare informazioni sui propri contatti senza autorizzazione. Il ricercatore conferma che quanto accaduto è probabilmente solo la punta dell’iceberg, poiché Paragon, la società produttrice di Graphite, potrebbe utilizzare diversi vettori per diffondere il suo spyware.
La rescissione del contratto tra Paragon e l’Italia
La notizia della rescissione del contratto tra Paragon e l’Italia, diffusa dal Guardian, non sorprende Scott-Railton. Il ricercatore sottolinea come la tentazione di abusare di tecnologie di sorveglianza segreta sia enorme per i governi che non hanno scrupoli, specialmente quando si ha la possibilità di penetrare nella vita privata delle persone e conoscere i loro segreti.</p
Riflessioni sulla sorveglianza digitale e la democrazia
L’allarme lanciato da Citizen Lab solleva interrogativi cruciali sull’uso di spyware da parte dei governi e sul rischio di abusi. La capacità di penetrare nella vita privata dei cittadini, di conoscere i loro segreti e di monitorare le loro comunicazioni rappresenta una minaccia per la democrazia e per i diritti fondamentali. È fondamentale che le autorità competenti indaghino a fondo su questi casi e che vengano adottate misure per proteggere i cittadini dalla sorveglianza illegale.