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L’Acquisto d’Emergenza e le Certificazioni Mancanti
Durante la fase più acuta della pandemia di Covid-19, la Regione Lombardia ha investito risorse significative per potenziare la capacità ospedaliera. Tra questi acquisti, figurano duecento letti ospedalieri, destinati a garantire la massima disponibilità di posti letto per i pazienti affetti da Coronavirus. Tuttavia, questi letti non sono mai entrati in servizio a causa di un problema cruciale: la mancanza delle necessarie certificazioni di conformità alle normative ISO. La società fornitrice, Surgimill Medical Systems Private Limited, con sede in India, non ha fornito la documentazione richiesta, rendendo impossibile l’utilizzo dei letti negli ospedali lombardi. Attualmente, i letti sono immagazzinati nei locali dell’ex Ospedale Sant’Anna di Como, in attesa di una soluzione.
L’Azione Legale e la Sentenza del Tribunale di Milano
Di fronte all’inadempienza del fornitore, Aria, l’azienda regionale che ha effettuato l’acquisto per conto della Regione Lombardia con una spesa di 222.328 euro, ha avviato un’azione legale nei confronti di Surgimill Medical Systems Private Limited. Il Tribunale di Milano si è pronunciato sulla questione lo scorso 15 novembre, stabilendo la risoluzione del contratto e ordinando la restituzione delle somme pagate da Aria. Nonostante la sentenza favorevole, la Regione Lombardia sottolinea che, ad oggi, Surgimill non ha ancora adempiuto all’obbligo di restituzione dell’importo dovuto. La vicenda legale aggiunge un ulteriore livello di complessità a una situazione già problematica.
La Proposta di Donazione all’Ucraina
In un tentativo di trasformare una situazione di spreco in un’opportunità di aiuto umanitario, l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha proposto di donare i letti inutilizzati all’Ucraina, paese che ha espresso una richiesta specifica in tal senso. Questa proposta mira a fornire supporto al sistema sanitario ucraino, messo a dura prova dal conflitto in corso. Tuttavia, la donazione è subordinata a una valutazione accurata della possibilità di utilizzo dei letti in un contesto di guerra, tenendo conto della loro non conformità alle normative europee. La Regione Lombardia sta valutando la possibilità di raggiungere un accordo con l’azienda indiana, che permetterebbe di acquisire i letti e procedere con la donazione al governo ucraino.
La Reazione della Regione Lombardia e le Polemiche
Di fronte alle polemiche sollevate sulla vicenda, l’assessore Bertolaso ha difeso l’operato della Regione Lombardia, sottolineando che l’acquisizione dei letti è avvenuta in un momento di crisi sanitaria senza precedenti, con l’obiettivo di garantire tutte le risorse necessarie per far fronte all’emergenza. Bertolaso ha definito le polemiche “fuori luogo”, ribadendo l’impegno della Regione nel tutelare la salute dei cittadini lombardi. L’assessore ha espresso l’auspicio che la società fornitrice rispetti la sentenza del tribunale e restituisca quanto dovuto, ma ha anche evidenziato la volontà di superare l’impasse attraverso un accordo che permetta di donare i letti all’Ucraina.
Riflessioni sulla Gestione delle Emergenze e la Cooperazione Internazionale
La vicenda dei letti ospedalieri inutilizzati solleva interrogativi importanti sulla gestione delle emergenze sanitarie e sull’importanza di una rigorosa verifica delle certificazioni dei dispositivi medici. Allo stesso tempo, la proposta di donazione all’Ucraina rappresenta un gesto di solidarietà che potrebbe alleviare le difficoltà del sistema sanitario ucraino, dimostrando come anche da situazioni critiche possano nascere opportunità di cooperazione internazionale e aiuto reciproco. Resta fondamentale che la Regione Lombardia si adoperi per recuperare le somme investite, tutelando così le risorse pubbliche.