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Un omaggio a “Doc” al Museo del Rock di Catanzaro
C’è un sentimento condiviso tra gli italiani, una sorta di nostalgia per le trasmissioni di Renzo Arbore, sia radiofoniche che televisive. Questo affetto è palpabile ogni volta che si menzionano i suoi programmi, non solo i più celebri come “Quelli della notte” e “Indietro tutta”, noti per la loro genialità e comicità intelligente. Un’ulteriore conferma di questo legame è emersa durante un incontro al Museo del Rock di Catanzaro, dedicato alla trasmissione “Doc”, andata in onda su Rai2 dal 2 novembre 1987 al 15 giugno 1989.
La formula vincente di “Doc”
“Doc”, ideato e condotto da Renzo Arbore con la collaborazione di Ugo Porcelli, Adriano Fabi, Giuseppe Videtti e Giorgio Battaglia, con la regia di Pino Leoni, si avvaleva anche della presenza di Gegè Telesforo e Monica Nannini. Tuttavia, il vero punto di forza della trasmissione era la presenza di figure di spicco della musica internazionale e italiana, che si esibivano dal vivo. Nomi come Miles Davis, James Brown, Pat Metheny, José Feliciano, Manhattan Transfer, Mia Martini, Ivano Fossati, Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Luca Barbarossa hanno calcato il palco di “Doc”, contribuendo a renderlo un programma iconico.
Testimonianze e ricordi
L’incontro a Catanzaro ha visto la partecipazione di Pino Leoni e Franco Schipani, quest’ultimo noto per i suoi reportage dagli Stati Uniti sulle tendenze musicali americane. Insieme a loro, era presente anche il regista televisivo Eugenio Lijoi. Ad accogliere gli ospiti c’era Piergiorgio Caruso, fondatore del Museo del Rock. Uno dei momenti più emozionanti è stato quando è apparso un video di Renzo Arbore, che ha inviato un saluto speciale a Leoni e Schipani, ricordando anche l’editore catanzarese Mario Giuditta, con cui aveva stretto un’amicizia a Napoli. Arbore ha definito “Doc” come “un’impresa importantissima” e “la più bella trasmissione mai fatta dalla televisione sulla musica”.
Il legame di Arbore con Catanzaro
Arbore ha anche ricordato il concerto tenuto a Catanzaro nel 2013 con l’Orchestra italiana, un evento che ha assunto un significato patriottico in un periodo in cui l’unità d’Italia era messa in discussione. Ha sottolineato come molti catanzaresi esposero la bandiera italiana sui balconi, dimostrando il loro amore per il Paese.
Nostalgia per una TV di qualità
L’incontro è proseguito con aneddoti, risate e curiosità su “Doc”, evocando un’epoca in cui la televisione era capace di produrre programmi musicali di alta qualità. Oggi, con l’ossessione per l’audience, sembra che nessuno sia più interessato a investire in trasmissioni di questo tipo, lasciando spazio a un sentimento di rimpianto per un passato televisivo più ricco e culturalmente significativo.
Un’eredità culturale da riscoprire
La celebrazione di “Doc” al Museo del Rock di Catanzaro non è solo un atto di nostalgia, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza di programmi televisivi che promuovono la cultura musicale e offrono spazio a talenti di livello internazionale. In un’epoca dominata dall’intrattenimento superficiale, riscoprire l’eredità di “Doc” potrebbe ispirare nuove produzioni televisive che valorizzino la musica e l’arte in tutte le loro forme.