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La reazione di Hong Kong ai dazi statunitensi
Hong Kong ha annunciato ufficialmente l’intenzione di presentare un reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) in risposta ai dazi del 10% imposti da Donald Trump su tutte le importazioni provenienti dalla Cina e dall’ex colonia britannica. Questa decisione segue di pochi giorni un’azione simile intrapresa da Pechino, evidenziando una crescente tensione commerciale tra le due economie e gli Stati Uniti.
Un portavoce del governo di Hong Kong ha dichiarato che la mossa mira ad attivare “il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO contro le misure irragionevoli degli Stati Uniti, al fine di difendere i nostri legittimi diritti”. Il governo cittadino ha espresso una ferma opposizione alle tariffe statunitensi, considerandole “grossolanamente incoerenti con le pertinenti norme del WTO” e lesive dello status di territorio doganale separato di Hong Kong.
Lo status speciale di Hong Kong e il commercio internazionale
Dopo essere tornata sotto la sovranità cinese nel 1997, Hong Kong è stata gestita come una regione amministrativa speciale. Questo status le consente di essere classificata come territorio doganale separato, mantenendo un’autonomia significativa nelle politiche commerciali. Hong Kong è membro del WTO da tre decenni, un riconoscimento del suo ruolo indipendente nel commercio internazionale.
Il segretario al Commercio di Hong Kong, Algernon Yau, ha sottolineato che nel 2023 le merci esportate da Hong Kong verso gli Stati Uniti sono state valutate circa 780 milioni di dollari, rappresentando lo 0,1% dell’export totale della città. Nonostante le pressioni politiche, i funzionari di Hong Kong hanno sempre insistito sul fatto che, nel contesto del commercio internazionale, Hong Kong è un’entità separata, pur rimanendo politicamente “parte inalienabile” della Cina.
Implicazioni e prospettive future
La decisione di Hong Kong di contestare i dazi statunitensi al WTO rappresenta un passo significativo nella difesa della sua autonomia commerciale e del suo status speciale. La disputa potrebbe avere implicazioni di vasta portata per le relazioni commerciali tra Stati Uniti, Cina e Hong Kong, e potrebbe influenzare la politica commerciale globale.
Il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO prevede un processo complesso che potrebbe durare diversi mesi o addirittura anni. Durante questo periodo, le parti coinvolte avranno l’opportunità di presentare le proprie argomentazioni e prove. Se il WTO dovesse pronunciarsi a favore di Hong Kong, gli Stati Uniti sarebbero tenuti a rimuovere i dazi o a compensare Hong Kong per i danni subiti.
Un equilibrio delicato tra politica ed economia
La mossa di Hong Kong di contestare i dazi di Trump al WTO evidenzia la complessa interazione tra politica ed economia nel contesto globale. Da un lato, Hong Kong cerca di proteggere i propri interessi economici e il suo status di territorio doganale separato. Dall’altro, deve navigare in un ambiente politico sempre più teso, bilanciando le relazioni con la Cina e gli Stati Uniti. La decisione del WTO avrà un impatto significativo sul futuro economico e politico di Hong Kong, e potrebbe influenzare le dinamiche commerciali internazionali.